L’indagine interna sui Legionari di Cristo e gli abusi sui minori
Un nuovo rapporto su tutto il periodo di esistenza della congregazione religiosa dice che ci furono almeno 175 casi: 60 coinvolsero il fondatore Marcial Maciel
I Legionari di Cristo – congregazione religiosa maschile di diritto pontificio fondata nel 1941 dal controverso sacerdote messicano Marcial Maciel Degollado – hanno pubblicato i risultati di un’indagine interna sugli abusi sessuali compiuti dai suoi membri, dalla propria fondazione a oggi. Secondo l’indagine, 33 preti appartenenti alla congregazione avrebbero abusato sessualmente di 175 minorenni, e 60 di questi avrebbero subìto abusi proprio da Maciel. Le persone interessate avevano un’età compresa tra gli 11 e i 16 anni al momento degli abusi.
Secondo l’inchiesta, i 33 preti accusati di aver commesso abusi sessuali avrebbero avuto nel 43 per cento dei casi una posizione di potere nei confronti dei minorenni, circostanza che avrebbe reso difficile la denuncia. Di questi 33 preti, 14 sarebbero stati a loro volta vittime di abusi sessuali all’interno della congregazione (6 di loro sono morti, come Maciel, 8 hanno abbandonato il sacerdozio, e uno ha lasciato i Legionari di Cristo).
Dei 18 che sono ancora all’interno della congregazione, 4 sono obbligati a stare lontani da minori e 14 non possono esercitare il sacerdozio pubblicamente. Il rapporto dice anche che 74 seminaristi avrebbero abusato di minori in questi anni, e che 60 di questi non sono stati successivamente ordinati.
Dei casi di abusi all’interno dei Legionari di Cristo, e da parte di Maciel in particolare, si era parlato per anni, ma durante il pontificato di Giovanni Paolo II molti aspetti della vicenda erano stati tenuti nascosti. Solamente nel 2006 il Vaticano condannò pubblicamente Maciel, ma data la sua età avanzata si decise di non avviare un processo canonico e il papa di allora, Benedetto XVI, gli ordinò di ritirarsi dal sacerdozio e di passare il resto della vita in penitenza.
Maciel morì nel 2008 a Jacksonville, negli Stati Uniti, e da allora la Chiesa ha iniziato un lento processo di riforma dei Legionari di Cristo, che ha portato tra le altre cose alla compilazione del nuovo rapporto.
Dopo la sua morte, si scoprì che Maciel conduceva una doppia vita, che aveva avuto “mogli” e figli non riconosciuti, e che aveva abusato di diversi minori tra cui i suoi stessi figli naturali, e che aveva fatto uso di droghe. Nel maggio del 2010 un’indagine condotta dal Vaticano su Maciel lo definì “privo di scrupoli” e “colpevole di atteggiamento immorale degenerato in crimini effettivi”.
Nel corso degli anni si è parlato molto dei Legionari di Cristo anche per il notevole patrimonio accumulato in settant’anni di attività grazie alle donazioni e per la gestione spesso definita spregiudicata dei beni di proprietà della congregazione. Questa poteva contare, ad esempio, su benefattori come Flor Barragan de la Garza, la vedova di un ricco milionario, che nel corso della sua vita aveva donato alla congregazione circa 50 milioni di dollari.
Dalle indagini emerse anche che Maciel muoveva grandi somme di denaro, che avevano permesso di ottenere favori e silenzio sulle accuse di abusi sessuali da parte dei vertici della Chiesa. Si scoprì che consegnava regolarmente buste di denaro e regali costosi ad alti prelati e figure di potere del clero e che aveva fatto da tramite per una famiglia messicana, consegnando 50mila dollari ad uno stretto confidente del Papa, cosicché la famiglia potesse assistere ad una messa privata con il Pontefice.