Cosa sono stati i libri degli anni Dieci
Sempre più belli da vedere, scritti da donne, letti da adolescenti, con un rapporto complicato con il tempo, consigliati e scoperti su Internet
di Arianna Cavallo – @ariannacavallo
Sul Post abbiamo messo insieme quelli che consideriamo i libri del decennio, quelli che lo hanno caratterizzato e che continueremo a leggere e portarci dietro; molti, come per esempio Limonov di Emmanuel Carrère e Open di Andre Agassi, sono rappresentativi delle principali tendenze dell’editoria e della letteratura degli anni Dieci. Di seguito abbiamo raccolto le più importanti, mettendo insieme dati, analisi e opinioni di autorevoli siti e riviste: alcune si erano già affacciate da tempo ma si sono rafforzate, altre rappresentano un’inversione di rotta, altre ancora sono l’inizio di fenomeni che, molto probabilmente, si radicheranno nel tempo.
1) I libri sono sempre più belli
Negli ultimi anni – anche per la concorrenza degli ebook e per contrastare la, seppur ridotta, pirateria online – il libro è diventato sempre più un oggetto in cui conta anche la qualità della carta, della stampa e la bellezza delle immagini. Contemporaneamente il diffondersi dei social network e soprattutto di Instagram ha portato a un lavoro più attento sulle copertine, che devono attirare l’attenzione ed essere riconoscibili. Questo ha portato a colori sparati e font massicci ma anche a una maggiore qualità, come nel caso, che avevamo raccontato, della casa editrice Riverhead Books. Alcuni editori hanno puntato su un carattere distintivo, per esempio i libri di Safarà, fondata a Pordenone nel 2016, hanno un taglio leggermente obliquo, trasversale come le opere che propongono, quelli di Italo Svevo, casa editrice triestina riaperta a Roma nel 2016, hanno tutte le pagine rilegate mentre le copertine della britannica Fitzcarraldo, nata a Londra nel 2014, hanno solo due colori: blu con il testo bianco se di narrativa o bianchi con il testo blu se sono saggi. La casa editrice Faber and Faber riserva ai suoi membri delle edizioni speciali con copertine appositamente disegnate.
Sul Post siamo da sempre appassionati all’argomento e segnaliamo ogni mese le copertine più interessanti pubblicate in Italia: sfogliandole noterete che sono sempre più curate e inventive.
2) Ebook e audiolibri
Agli inizio degli anni Dieci sembrava che gli ebook avrebbero soppiantato presto i libri di carta: per esempio negli Stati Uniti tra il 2008 e il 2010 il mercato degli ebook era cresciuto del 1.260 per cento e alcune analisi, tra cui una citata dal New York Times, sostenevano che il libro digitale avrebbe superato in vendite quello di carta nel 2015. Proprio da quell’anno invece le vendite degli ebook iniziarono a calare mentre quelle dei libri di carta cominciarono a riprendersi.
Ora invece vanno forte gli audiolibri, cioè i libri da ascoltare. Negli Stati Uniti è un fenomeno affermato da tempo e in crescita, per esempio nel 2017 erano stati venduti 2,1 miliardi di euro di audiolibri; in Svezia il mercato dei libri aveva ripreso a crescere dal 2015 dopo un periodo di declino proprio grazie agli audiolibri; in Regno Unito le entrate di Audible, la piattaforma di audiolibri di Amazon, erano aumentate nel 2018 del 38 per cento rispetto all’anno precedente e, stando alle proiezioni, potrebbero superare le vendite di ebook entro il 2020. In Italia gli audiolibri hanno tardato a ingranare ma ora vanno sempre meglio: Audible è arrivata nel 2016 e offre 50mila titoli, Storytel c’è dal 2018 e ha 100mila tra podcast e audiolibri. Qui ci sono dieci nuove cose da ascoltare a dicembre consigliate dal Post.
3) Instapoetry
È la poesia nata sui social network, soprattutto Instagram e Tumblr, perlopiù in versi sciolti con parole e concetti semplici, fatti per essere condivisi. Il fenomeno era iniziato alla fine del decennio precedente ma si è affermato negli ultimi anni, facendo vendere inaspettatamente migliaia di copie di libri di poesia. Tra i primi “Instapoets” di una certa fama c’è Tyler Knott Gregson, il cui primo libro, Chasers of the Light pubblicato nel 2014, vendette in un anno più di 120.000 copie; la più famosa è probabilmente la canadese di origine indiana Rupi Kaur con il suo Milk and Honey, pubblicato sempre nel 2014: ha venduto più di 2,5 milioni di copie ed è stato tradotto in 25 lingue. In Italia abbiamo Guido Catalano, diventato famoso grazie alle poesie pubblicate sul suo blog e ai reading nei locali, mentre nel novembre del 2018 divenne improvvisamente noto in tutta Italia Gio Evan, quando Elisa Isoardi citò dei suoi versi su Instagram per annunciare la fine della sua relazione con Matteo Salvini.
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Molti Instapoets, soprattutto negli Stati Uniti, sono donne o appartengono a minoranze etniche e religiose (come la somalo-britannica Warsan Shire che ha ispirato un verso del disco Lemonade di Beyoncé). Non c’è una spiegazione certa ma, secondo alcuni critici, sarebbe merito di internet, che consentirebbe anche ad autori raramente pubblicati dall’editoria tradizionale di far sentire la propria voce e trovare un pubblico. Internet ha anche influito sulla struttura del genere: il limite dei 140 caratteri su Twitter e lo spazio di un’immagine su Instagram rendono necessari testi frammentati e haiku.
4) Fanfiction e libri autopubblicati
La fanfiction – cioè i libri che hanno per protagonisti personaggi di altre opere o persone reali, scritti dai fan – e i libri autopubblicati sono due tendenze spesso affiancate, soprattutto quando i primi hanno successo. È il caso per esempio di due dei maggiori bestseller del decennio: la saga delle Cinquanta sfumatura di grigio, scritta da E.L. James a partire da Twilight e la saga di After, dedicata a Harry Styles degli One Direction, scritta e pubblicata nel 2013 da Ann Todd su Wattpad, una delle più popolari piattaforme per scrittori e lettori del genere.
I due fenomeni, cresciuti grazie a internet, hanno modificato i meccanismi dell’editoria, consentendo un rapporto diretto tra autori e lettori e spingendo molte case editrici a perlustrare piattaforme come Wattpad in cerca del nuovo caso editoriale. Secondo un’analisi di Amazon, nel 2017, negli Stati Uniti, più di mille autori che avevano pubblicato i loro libri sulla sua piattaforma avevano guadagnato più di 100 mila dollari in diritti d’autore.
5) La letteratura della realtà
Il racconto di storie vere, soprattutto in prima persona, è una tendenza iniziata 15 anni fa, è diventata tra le più caratterizzanti degli anni Dieci ed è tracimata anche in altre forme d’arte e intrattenimento. Alla fine degli anni Zero si era già imposta con libri come L’anno del pensiero magico (2005) della statunitense Joan Didion, con Gli Anni della francese Annie Ernaux (2008) e con l’intera produzione di Emmanuel Carrère; poi nel 2010 uscì Fame di realtà (Reality Hunger) di David Shields, un manifesto letterario che invitava a esplorare nuove forme di romanzo ibrido, che mescolassero la prosa con la poesia e la saggistica con la narrativa, e a trattare soprattutto della vita reale. Ne sono seguite da un lato biografie più o meno commerciali – tra cui quella di Andre Agassi, Open, scritta dal premio Pulitzer J. R. Moehringer – dall’altro alcune tra le opere degli autori più sperimentali, interessanti e apprezzati degli ultimi anni, che si muovono tra memoir, reportage e la cosiddetta autofiction (un termine dal significato sfuggente: l’autore è protagonista e racconta un pezzo della sua vita, con una certa aderenza alla realtà): Karl Ove Knausgård con La mia battaglia, saga in sei volumi; Rachel Cusk, con la Trilogia e i testi sulla maternità (Puoi dire addio al sonno) e sul divorzio (Aftermath); Ben Lerner, Olivia Laing, Geoff Dyer, Sheila Heti.
In Italia, tra gli iniziatori c’è Walter Siti con Troppi Paradisi del 2006, seguito da moltissimi altri: La scuola cattolica di Edoardo Albinati che vinse il Premio Strega nel 2016, Leggenda privata di Michele Mari del 2017, La straniera di Claudia Durastanti e Addio Fantasmi di Nadia Terranova, entrambi finalisti del premio nel 2019.
Del filone fa parte anche la cosiddetta dark narrative, che parla di morte e malattia, esemplare anche in questo caso con due libri di Joan Didion (L’anno del pensiero magico e Blue Nights); tra i casi più noti ci sono Quando il respiro si fa aria di Paul Kalanithi, un neurochirugo morto di tumore al polmone a 37 anni nel 2015, The Bright Hour di Nina Riggs, una poetessa morta di tumore al seno a 39 anni nel 2017, ed Essere mortale, in cui Atul Gawande riflette su come affrontare la morte a partire dalla malattia del padre.
6) Il tempo è un bastardo
Il tempo, e come trattarlo, è stato un tema al centro del decennio, che si è suddiviso tra storie lunghe che seguivano la vita dei personaggi per anni tracimando in un volume dietro l’altro, e in libri che lo trattavano in modo frammentato, incrociando istanti di vita di una moltitudine di personaggi. Tra le saghe si ricordano i già citati Cinquanta sfumature di grigio di E.L. James, After di Ann Todd, La mia battaglia di Knausgaard, L’amica geniale di Elena Ferrante e la Trilogia di Cusk. La Trilogia (per cui sono usciti il primo e il secondo volume, nel 2020 uscirà il terzo) è un caso interessante perché ogni suo libro è costruito attorno alle vite di personaggi che conversano con la protagonista, che resta l’osservatrice e la traghettatrice della storia. Un modo simile di ripensare il romanzo, o di legare in una cornice dei racconti brevi, era stato inaugurato nel 2010 da Jennifer Egan con Il tempo è un bastardo che vinse il Pulitzer per la narrativa nel 2011; nel 2019 è invece uscito Turbolenza di David Szalay.
9) Distopie, science fiction e transrealismo
È stato un decennio di film, serie tv, romanzi distopici su futuri catastrofici e spaventosi, originati dalle incertezze e dalle paure di questi anni: il cambiamento climatico, le innovazioni tecnologiche, l’ascesa dei populismi, l’insicurezza economica. Il New Yorker l’ha definita «un’epoca d’oro dei romanzi distopici», proliferante di nuove pubblicazioni come Divergent (2011) di Veronica Roth, la Trilogia dell’Area X (2014-2015) di Jeff VanderMeer, Cloud Atlas (2012) di David Mitchell, Non lasciarmi (2010) di Kazuo Ishiguro, Sottomissione (2015) di Michel Houellebecq, Exit West di Moshin Hamid e, in Italia, Anna (2015) di Niccolò Ammaniti, Under di Giulia Gubellini (2014) e Miden (2018) di Veronica Raimo. Sono rispuntati nelle vendite anche libri pubblicati anni prima: 1984 di George Orwell del 1949, Complotto contro l’America di Philip Roth (2004) che conobbe nuova fortuna dopo l’elezione alla presidenza di Donald Trump e soprattutto Il racconto dell’ancella scritto da Margaret Atwood nel 1985: è tornato popolare grazie all’omonima serie tv, trasmessa dal 2016, cosa che ha spinto Atwood a scrivere il sequel I testamenti, uscito nel 2019. Il genere ha avuto fortuna anche in Paesi non occidentali, come la Cina e il Medio Oriente, ma con una motivazione diversa: era il modo per aggirare la censura e parlare del presente.
Molti di questi testi rientrano nel cosiddetto Transrealismo, il filone più comune per le distopie contemporanee, ambientate in un mondo identico a quello reale e contemporaneo; il Guardian segnala per esempio Zona Uno (2011) di Colson Whitehead, The Girl in the Road (2014) di Monica Byrne e The Humans di Matt Haig.
10) Libri scritti da donne e minoranze
Molti dei libri recenti più interessanti e discussi sono stati scritti da donne: Parlarne tra amici (2017) e Persone Normali (2018) di Sally Rooney, Asimmetria (2018) di Lisa Halliday, Il mio anno di riposo e oblio (2018) di Ottessa Moshfegh, Americanah (2013) di Chimamanda Ngozi Adichie, Gli uomini mi spiegano le cose (2014) di Rebecca Solnit, L’educazione (2018) di Tara Westover, Fato e furia (2015) di Lauren Groff, L’amante della tigre (2011) di Téa Obrecht, Una vita come tante (2015) di Hanya Yanagihara, Trick Mirror (2019) di Jia Tolentino (che uscirà in Italia nel 2020), e i già citati Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan e la Trilogia di Rachel Cusk; merita di entrare nell’elenco anche il racconto Cat Person di Kristen Roupenian, pubblicato nel 2017 sul New Yorker: raccontava un rapporto sessuale non soddisfacente per la protagonista, fu molto commentato e divenne in qualche modo rappresentativo del movimento femminista #metoo, fu il secondo romanzo più letto sulla rivista dell’anno e valse all’autrice un contratto da almeno un milione di dollari per scrivere due libri, tra cui una raccolta di racconti uscita anche in Italia con il titolo Cat Person. Come ha riassunto Vulture, «negli ultimi dieci anni sono le donne che si sono fatte apprezzare per le sperimentazioni, sono stati i loro lavori ad aver ridefinito i generi letterari»·
Anche in Italia stanno avendo successo molti libri scritti da donne, come ha raccontato di recente anche il New York Times, sostenendo che sia merito del successo di Elena Ferrante che avrebbe fatto da apripista ad autrici come Helena Janeczek, vincitrice nel 2018 del Premio Strega La ragazza con la Leica, Donatella Di Pietrantonio, Veronica Raimo, Claudia Durastanti, Nadia Terranova; queste ultime tre erano state protagoniste insieme a Teresa Ciabatti e Rosella Postorino di una copertina del settimanale di Repubblica D, uscita nell’estate 2019 e dedicata alle nuove autrici italiane. A loro se ne aggiungono molte altre: Valeria Parrella, Letizia Muratori, Roberta Vinci, Ilaria Bernardini, Chiara Valerio, Mariana Mazzucato, Stefania Auci, Elena Stancanelli, Chiara Barzini.
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Il maggior numero di libri scritti da donne va di pari passo con un’apertura dell’editoria a scrittori prima ignorati, compresi – soprattutto all’estero – quelli appartenenti a minoranze etniche e religiose: afroamericani come la già citata Chimamanda Ngozi Adichie, Ta-Nehisi Coates, Marlon James e Colson Whithead, che nel 2017 vinse il Pulitzer per la narrativa con La ferrovia sotterranea; il vietnamita naturalizzato statunitense Viet Thanh Nguyen che nel 2016 vinse il Pulitzer con il suo romanzo d’esordio, Il simpatizzante; l’indiano naturalizzato statunitense Siddhartha Mukherjee, vincitore del Pulitzer per la non fiction con L’imperatore del male, altro noto esempio di dark narrative.
11) Libri che diventano film
Gli adattamenti cinematografici non sono una novità del millennio ma sono diventati sempre più numerosi e automatici: non appena una saga letteraria ha successo viene trasformata in una serie di film, com’è accaduto per la trilogia delle Cinquanta sfumature, per Hunger Games (la serie fu scritta da Suzanne Collins tra il 2008 e il 2010 e i film uscirono tra il 2012 e il 2015), Divergent, il ciclo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco trasformato in Il trono di spade, la serie tv degli anni Dieci. Capita non solo con le serie più commerciali ma anche con libri più letterari, come l’apprezzato thriller L’amore bugiardo di Gillian Flynn diventato il film L’amore bugiardo – Gone Girl di David Fincher, Storie della tua vita di Ted Chiang che ispirò Arrival diretto da Denis Villeneuve, Tony & Susan di Austin Wright da cui prese spunto Tom Ford per Animali Notturni e Chiamami col tuo nome di André Aciman riscoperto con l’omonimo film di Luca Guadagnino e completato da Cercami, sequel uscito nel 2019. Qui trovate un po’ di adattamenti cinematografici usciti nel 2018 e qui quelli usciti nel 2019.
12) Young adult e influencer
La letteratura per bambini e ragazzi è da anni uno dei settori trainanti dell’editoria, all’estero come in Italia. In Regno Unito dal 2006 al 2016 era cresciuta del 44 per cento, in Italia nel 2015 erano stati pubblicati 6.455 nuovi libri per bambini, stando a dati dell’Associazione Italiana Editori (AIE); nel 2019 rappresentava il 16,3 per cento dei generi più venduti. In questo decennio è uscito anche Storie della buonanotte per bambine ribelli, scritto dalle italiane Elena Favilli e Francesca Cavallo, pubblicato negli Stati Uniti nel 2016 grazie a una campagna su Kickstarter e un anno dopo in Italia: raccoglie 100 favole della buonanotte che raccontano la storia di altrettante donne dalla vita e dalle competenze eccezionali. L’enorme successo del libro ha dato origine a un vero e proprio filone di libri ispirati o decisamente copiati, mentre nel 2020 uscirà il terzo libro originale della serie.
Il segmento di maggior crescita di libri per bambini e ragazzi è quello della letteratura Young Adult, rivolta agli adolescenti (14-20 anni): soltanto nel 2015, sempre secondo l’AIE, la crescita nelle vendite era stata del 55,9 per cento rispetto all’anno precedente mentre nel 2018 i libri per bambini e ragazzi avevano fatturato più di 203 milioni di euro.
Si tratta soprattutto di libri di fantascienza, fantasy, vicende sentimentali, scritte inizialmente da adulti e poi sempre di più da ragazzini, i cosiddetti influencer, scelti dalle case editrici tra quelli più seguiti sui social network, in particolare su YouTube, che più che inventare storie raccontano la loro vita. Tra i primi casi rientra Colpa delle stelle (2012) di John Green, sulla storia d’amore tra due ragazzi malati di tumore, diventato un film due anni dopo; ebbe un successo enorme e nel 2014 fu il libro più venduto negli Stati Uniti, con 1,8 milioni di copie. Sempre quell’anno c’erano in classifica i tre romanzi della saga Divergent di Veronica Roth: Divergent con 1,4 milioni di copie, Insurgent con 1,3 e Allegiant con 1,2, arrivati rispettivamente al terzo, quarto e sesto posto.
Anche in Italia i primi posti delle classifiche generali sono ormai costantemente occupati da Young Adult scritti da ragazzini: secondo la classifica realizzata da GFK dei libri più venduti dal 2 all’8 dicembre 2019, al secondo posto c’è per esempio Le fantafiabe di Luì e Sofì, una coppia di fidanzati vlogger (cioè blogger su video) di 27 e 22 anni. Vanno ricordati Clio Make-up, che inaugurò il genere in Italia nel 2009, la milanese Sofia Viscardi che a 18 anni pubblicò Succede (ora ne ha 21 e ha un progetto su Instagram e YouTube, Profilo di Venti) e Luis Sal, forse lo youtuber più brillante di tutti che piace anche agli adulti, con Ciao, mi chiamo Luis.
13) Come si sceglie un libro
Internet ha influenzato anche il modo in cui si sceglie un libro, indebolendo i canali tradizionali come l’intervista di un autore in tv, la recensione su un giornale o il consiglio di un libraio: secondo dati dell’AIE riferiti al 2018 contavano rispettivamente il 5, il 13 e il 6 per cento. Sono sempre più importanti i consigli sui social network o di una community online, che contano entrambi il 9 per cento. Sempre secondo l’AIE, nel 2018 il 51 per cento di chi ha comprato un libro online si è lasciato ispirare da suggerimenti o informazioni su siti o blog dedicati ai libri e alla lettura. Tra questi c’è anche il Post: qui trovate per esempio i libri consigliati dalla redazione per Natale.