Il finale del nuovo Star Wars, spiegato
Per chi è uscito dal cinema con le idee confuse, oppure sente di essersi perso qualche pezzo
Chi ha visto al cinema l’Ascesa di Skywalker, il nono e ultimo film di Star Wars, avrà notato che nell’ultima mezz’ora del film succedono un mucchio di cose: del resto il film chiude sia l’ultima trilogia, iniziata nel 2015, sia l’intera saga. Abbiamo provato a mettere in ordine le cose che sono successe, per chi è uscito dal cinema con le idee confuse (o per chi semplicemente sente di aver perso qualche passaggio). Da qui in avanti, uno spoiler dietro l’altro.
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Buona parte delle ultime scene del film si svolge sul pianeta di Exegol, dove vive (vive probabilmente è la parola sbagliata) l’Imperatore: è lì che ha attirato Rey e Kylo Ren, ed è lì che ha estratto dal ghiaccio una enorme flotta di incrociatori stellari che ha donato al Primo Ordine, che progetta di usarli a breve per minacciare i pianeti della galassia. Per distruggerli, le poche astronavi rimaste alla Resistenza partono dal pianeta D’Qar con l’obiettivo di disattivare l’antenna che comanda tutti gli incrociatori, per poi attaccarli nella speranza che nel frattempo altre astronavi di pianeti ostili al Primo Ordine decidano di aggregarsi all’assalto. Un piano all’apparenza molto fragile.
Dopo le prime fasi dell’attacco, il Primo Ordine capisce le intenzioni della Resistenza e disattiva l’antenna, facendo passare le trasmissioni dalla sua nave ammiraglia, più facile da difendere. La Resistenza decide allora di sbarcare le sue truppe di terra sulla superficie esterna della nave ammiraglia, che si trova ancora nell’atmosfera del pianeta. Inizia una battaglia piuttosto caotica in cui a un certo punto i soldati della Resistenza caricano il Primo Ordine sopra degli orbak, simili a cavalli grossi e pelosi.
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Nel frattempo Rey trova l’Imperatore nel suo covo, il quale gli conferma di essere suo nonno e le offre di diventare la nuova imperatrice. Kylo Ren ha seguito Rey e prova a entrare nel covo dell’Imperatore, ma si trova la strada sbarrata dai Cavalieri di Ren, cioè i suoi ex seguaci.
Nel frattempo la battaglia spaziale si sblocca: la Resistenza riesce a disattivare il meccanismo di trasmissione della nave ammiraglia, che è costretta a intervenire per ripararlo. La Resistenza avrebbe quindi l’opportunità per colpire gli incrociatori, ma le sue poche astronavi sono impegnate a combattere con i caccia stellari del Primo Ordine, e non hanno le forze per portare a termine l’operazione. Quando tutto sembra perduto Lando Carlissian e Chewbecca, alla guida del Millennium Falcon, comandano una flotta di centinaia di astronavi provenienti da tutta la galassia e iniziano ad attaccare gli incrociatori, temporaneamente in panne.
Per guadagnare tempo Rey sembra fingere di accettare l’offerta dell’Imperatore, che le propone di ucciderlo e ottenere così tutta l’energia dei Sith (cioè il Lato Oscuro della Forza) che in quel momento lui ha dentro di sé. All’ultimo secondo però Rey spegne la sua spada laser e la spedisce telepaticamente a Kylo Ren, che così può combattere i Cavalieri di Ren con un’arma all’altezza (la sua spada laser l’aveva gettata nell’oceano del pianeta Kef Bir). Ren uccide tutti ed entra nella sala dove si trova Rey: a quel punto l’Imperatore risucchia tutta l’energia a Rey e Kylo Ren, e vedendo le astronavi del Primo Ordine in difficoltà lancia una specie di fulmine blu dalle mani che disattiva i comandi di tutte le astronavi della Resistenza. Poi l’Imperatore butta Ren in una specie di burrone, dandolo per morto.
Rey e l’Imperatore si affrontano quindi nello scontro finale nella sala del trono del palazzo: l’Imperatore indirizza su di lei il fulmine blu che gli esce dalle mani, come già aveva fatto con Luke Skywalker alla fine del sesto film. Rey si difende con le due spade laser – quella di Luke e quella di Leia – e riesce a indirizzare il fulmine contro l’Imperatore, che muore distrutto dalla sua stessa energia. Lo sforzo è tale che anche Rey muore, come già era successo a Darth Vader/Anakin Skywalker quando aveva salvato Luke nel finale del sesto film.
Kylo Ren, ormai stremato, riesce a tornare nella sala del trono e ad avvicinarsi a Rey: con le ultime forze la fa tornare in vita, i due si baciano brevemente, e poi Ren muore per davvero. Dopo pochi secondi il suo corpo scompare, come quello degli Jedi quando muoiono, e lo stesso succede a quello di sua madre Leia, a milioni di chilometri di distanza. Il palazzo crolla, la flotta imperiale viene sconfitta e la Resistenza trionfa.
Dopo la morte dell’Imperatore, la galassia esulta e tutti i protagonisti si abbracciano: a Chewbecca viene consegnata la medaglia che aspettava dal primissimo film. Nell’ultima scena Rey torna sul pianeta Tatooine nella casa dov’era cresciuto Luke: seppellisce nella sabbia le spade laser di Luke e Leia e ne accende una che sembra piuttosto artigianale, e che intuiamo abbia costruito da sola (costruire la propria spada laser è un importante rito di passaggio, nella religione Jedi).
A un’anziana signora che le chiede la sua identità, Rey risponde di essere Rey Skywalker, mentre i fantasmi di Luke e Leia la osservano da lontano. Rey non ha alcun legame di parentela con loro due, ma probabilmente sono la cosa più vicina a una madre e a un padre che abbia avuto. Il fatto che non abbia abbandonato la religione Jedi e che a metà del film avesse guardato con interesse la lezione di una classe di piccoli alieni, lascia intendere che Rey potrebbe aprire una nuova Accademia dei Jedi, come già Luke aveva provato a fare prima di lei.