Centinaia di persone sono state arrestate in India nelle proteste contro la nuova legge di cittadinanza
Centinaia di persone sono state arrestate in India durante le proteste contro una nuova controversa legge sulla cittadinanza che dovrebbe facilitare la regolarizzazione degli immigrati non musulmani provenienti da Pakistan, Bangladesh e Afghanistan. È stata approvata l’11 dicembre e da allora ci sono proteste, marce e scontri quotidiani con la polizia, da parte di sostenitori dei diritti umani, studenti, semplici cittadini che sostengono sia discriminatoria verso gli oltre 200 milioni di musulmani del Paese e volta a promuovere il nazionalismo indù. La legge è difesa dal partito al governo, il Bharatiya Janata Party (BJP), che è nazionalista induista e che sostiene che proteggerà le persone da persecuzioni e discriminazione.
La polizia ha negato il permesso a molte dimostrazioni, che si sono comunque tenute a Bangalore, Hyderabad, Mumbai, Delhi e in molte città dell’Uttar Pradesh. Sono stati arrestati anche Ramachandra Guha, importante storico e critico del governo, a Bangalore, e il noto attivista per i diritti umani Yogendra Yadav, a Delhi.