Due imputati nel processo sui presunti depistaggi sulla morte di Stefano Cucchi hanno chiesto di costituirsi parte civile
I carabinieri Massimiliano Colombo Labriola e Francesco Di Sano, imputati nel processo sui presunti depistaggi avvenuti dopo la morte di Stefano Cucchi, hanno chiesto di costituirsi parte civile nei confronti dei loro superiori Luciano Soligo e Francesco Cavallo. Secondo gli avvocati dei due carabinieri, Colombo Labriola e Di Sano avrebbero solo obbedito agli ordini ricevuti: «Hanno subito un danno di immagine, da questo punto di vista sono nella stessa condizione degli agenti penitenziari».
In totale i carabinieri imputati nel processo sono otto e sono accusati a vario titolo di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia, per avere insabbiato il pestaggio ai danni di Cucchi. All’epoca della morte di Cucchi, Colombo Labriola era comandante della stazione di Tor Sapienza, dove Di Sano era in servizio.
Cucchi era stato arrestato il 15 ottobre 2009 per droga ed era morto sette giorni dopo all’ospedale Sandro Pertini di Roma. Lo scorso 14 novembre, dopo dieci anni dalla morte di Cucchi, la Corte d’Assise di Roma ha condannato a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale due carabinieri, Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro.