Un regalo di Natale al giorno: -9
17 libri letti e apprezzati dai redattori del Post, secondo cui potrebbero anche diventare un regalo di Natale gradito
C’è stato un tempo in cui il Post aderiva senza tentennamenti alla “mozione Flanagin”, dal nome di un giornalista americano contrario allo scambio di regali tra adulti. Poi ci siamo gradualmente addolciti e da qualche anno, quando arriva dicembre, ci spremiamo le meningi per dare qualche idea a chi i regali di Natale ama farli (o deve farli, un po’ costretto dalle circostanze). Quindi, ecco un regalo di Natale al giorno: per un mese, fino al 24 dicembre, vi suggeriamo un oggetto che si possa acquistare facilmente online e senza aspettare troppo. Uno solo al giorno, per non impegnarvi troppo: se può funzionare per qualcuno che conoscete, cliccate, comprate, e risolto. Se no ci riproviamo il giorno dopo.
Un libro (piaciuto a un redattore del Post)
In questo periodo dell’anno vengono pubblicate molte liste di consigli di lettura, un po’ per aiutare a fare i regali di Natale, un po’ perché tanti sono in ferie e quindi si pensa che abbiano più tempo per leggere. Non è semplice trovare un criterio sensato per costruire queste liste, perché sono destinate a un gruppo eterogeneo di persone: sia a quelle che leggono tanto e sono aggiornate sulle nuove uscite, sia a quelle che leggono poco e non sanno da che parte cominciare, sia a quelle che non leggono per niente, e cercano un’idea per un regalo apprezzato. L’unica regola che ci siamo dati in redazione è che siano libri – uno per redattore, tra quelli che ne avevano da consigliare – che ci sono piaciuti, anche se non sono stati pubblicati quest’anno.
Francesco Costa
Dio salvi il Texas di Lawrence Wright
Avete presente Going Clear, quel famoso e inquietantissimo documentario del 2015 su Scientology? È tratto da un libro scritto da Lawrence Wright. E The Looming Tower, la mini-serie televisiva che racconta le operazioni e gli errori dell’intelligence statunitense negli anni Novanta e le sue responsabilità nei fatti che portarono agli attentati dell’11 settembre? È tratta da un libro scritto da Lawrence Wright, Le altissime torri, col quale ha vinto un premio Pulitzer. Insomma, Wright è uno dei migliori e più apprezzati giornalisti statunitensi in circolazione, scrive per il New Yorker, e il suo nuovo libro, Dio salvi il Texas, racconta splendidamente le molte sfaccettature e i cambiamenti impetuosi in corso in uno degli stati americani più importanti ma anche più stereotipati (i cowboy, il petrolio, i ranch, etc). Per quanto sia considerato da sempre una sorta di distillato degli Stati Uniti, o di America in miniatura, da qualche anno sempre più giornalisti ed esperti considerano il Texas anche un condensato dell’America del futuro: per via della sua economia particolarmente dinamica, che ha saputo diversificarsi e diventare sempre più indipendente dal petrolio, e anche di una popolazione che diventa ogni anno sempre meno bianca e sempre più progressista, a fronte di una ridimensionata ma molto bellicosa maggioranza conservatrice. Qui potete leggerne un estratto. Regalatelo a chi sta progettando un viaggio negli Stati Uniti.
Arianna Cavallo
I Cieli di Sandra Newman
Da quando l’ho finito l’ho consigliato più volte e non sono mai riuscita a convincere gli amici subito dubbiosi davanti alla trama: mescola viaggi nel tempo dentro i sogni, universi paralleli, un’isola di pangolini, una storia sentimentale tra la protagonista del XXI secolo e William Shakespeare, una comunità di artisti inconcludenti che vuole salvare il mondo mentre New York precipita verso l’11 settembre. Non è un romanzo fantasy, distopico, una metafora della follia o una ricostruzione storica ma, come ha scritto Laura Van Den Berg sul New York Times, è «una specie di camaleonte, un ibrido strano e pieno di bellezza». Il tempo è protagonista ma tutto vive in un grande presente, e anche l’Inghilterra elisabettiana sembra un paese vicino, solo con gente che va a cavallo. Dopo anni di storie personali, soprattutto nei libri scritti da donne che raccontano depressione, abbandono, divorzio, malattia, maternità, I Cieli è un ritorno della narrativa all’invenzione dei mondi, che assorbono e fanno vivere nuove vite, come accade alla protagonista e come ha fatto da sempre la letteratura. Potete farvi un’idea leggendo un breve passo pubblicato sul Post o come inizia in inglese, qui.
Luca Misculin
Se non ora, quando? di Primo Levi
Se negli ultimi anni vi siete sorpresi a pensare «che senso ha il Sionismo nel ventunesimo secolo?» – ok, non è esattamente una domanda frequentissima – Se non ora, quando? di Primo Levi garantisce un’ottima risposta. Racconta la storia di un gruppo di partigiani ebrei russi che cercano di allontanarsi dal fronte orientale durante gli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale. In Russia non potevano tornare, dato che l’antisemitismo aveva raggiunto livelli allarmanti, e in Europa, be’, in Europa c’erano ancora i nazisti. Il percorso a ostacoli del gruppo descrive bene la precarietà e l’estraneazione che in quegli anni era avvertita da milioni di ebrei che alla fine scelsero di trasferirsi in Medio Oriente, con tutte le difficoltà del caso. Il libro è stato scritto nel 1982 e ovviamente non risponde a problemi recentissimi come la deriva dei governi della destra religiosa e nazionalista israeliana, ma dà sicuramente qualche strumento per capirne di più.
Marta Impédovo
Una vita come tante di Hanya Yanagihara
È un romanzo da regalare a chi non si fa scoraggiare dai libri lunghi (più di mille pagine), e anzi diffida dei libri corti perché «non fai a tempo a immedesimarti». Racconta la storia di un ragazzo, Jude, che vive a New York negli anni Duemila. Jude è circondato da amici, ha una promettente carriera e un passato traumatico di cui non può liberarsi e con cui non riesce a fare i conti. È una storia di uomini, ma raccontata da una donna che lo fa in modo nuovo. Parla della vergogna e del senso di colpa che perseguita le vittime di violenze e abusi, ma è prima di tutto una grandissima storia d’amore e di amicizia. È uno di quei libri che non ti fanno andare a dormire e quando lo finisci ne vorresti subito un altro uguale. Io lo sto ancora cercando, vi tengo aggiornati.
Stefano Vizio
Confidenza di Domenico Starnone
C’è un protagonista visto e stravisto – professore di un liceo della periferia romana, sulla quarantina, diviso tra le proprie velleità intellettuali, una scarsa autostima e una famiglia che non gli va più di tanto – e una premessa vista meno – un patto tra amanti: ci si dice un segreto terribile per rimanere legati per sempre, al limite del ricatto.
Tutte le cose del libro di Starnone che ci sembra aver già letto in un sacco di romanzi recenti, sono scritte generalmente meglio. Diverse pagine sono costruite così bene che danno un piacere un po’ fisico. E con la gabola della confidenza riesce a tenere insieme una storia che sembra familiarissima con una tensione narrativa inaspettata molto divertente. Poi discutiamo di come la risolve alla fine. È l’ultimo romanzo che ho letto che mi è piaciuto, non quello che mi è piaciuto di più quest’anno: quello è stato Persone normali di Sally Rooney.
Giulia Siviero
Le Guerrigliere di Monique Wittig
Scritto cinquant’anni fa, in Italia è stato pubblicato per la prima volta nel 1996 come atto militante dal collettivo le “Lesbacce Incolte”, e ora dall’associazione La Porta Terra di Donne, comunità sull’Appennino tosco-emiliano. È un’autoproduzione, perciò non si trova in libreria, ma lo si può richiedere e ricevere a casa. È un libro pericoloso, così come lo era Wittig: una scrittrice lesbica, una femminista materialista (uomini e donne sono per lei classi di sesso legate l’una all’altra da un rapporto di dominio ed è necessario che ogni donna assuma una coscienza di classe e si liberi dalla mentalità interiorizzata dell’oppressione ripensando a partire da sé) e una delle più importanti esponenti del Mouvement de Libération des Femmes. Fu tra chi il 26 agosto del 1970 pose una corona di fiori sotto l’Arco di Trionfo per colei che era ancora più ignota del milite ignoto: sua moglie.
Wittig è conosciuta soprattutto per i suoi testi teorici (Il corpo lesbico e Il pensiero eterosessuale), ma è stata anche, e forse soprattutto, autrice di opere letterarie e teatrali. Le Guerrigliere è un poema epico a frammenti e racconta in modo circolare, senza inizio né fine, la storia di una guerra vinta da “elles” (il corrispettivo francese di “esse”) contro “ils” (corrispettivo francese di “essi”). Una guerra spietata, descritta in modo dettagliato e apocalittico in cui è in gioco, per “elles”, la libertà di esistere. “Elles” non vogliono sostituirsi a “ils”, non vogliono impossessarsi del loro mondo, del loro linguaggio e delle loro immagini. Ma vogliono creare rapporti nuovi tra sé e e le altre, tra sé e il mondo, attraverso una ricerca di senso collettiva che sia creativa e che abbia memoria di sé.
Gabriele Gargantini
La sostanza delle cose di Mark Miodownik
È un libro di qualche anno fa che mi sono messo a leggere perché a Natale torna l’amico che me lo prestò un Natale fa, forse due, ed è quindi anche ora di ridarglielo. È scritto da un ingegnere dei materiali spesso divertente e sempre molto molto chiaro in quello che scrive. Parla di diverse cose – come l’acciaio, la carta, il cioccolato, la plastica, il vetro e la grafite – e per ognuna infila una consistente serie di aneddoti, storie, curiosità e spiegazioni. Ogni capitolo, ogni cosa, è comunque una storia a sé, fatta in modo diverso e sempre piacevole. Si legge in fretta e non è per niente ostico per chi, come me, non sa nulla di chimica o scienza dei materiali, e pensa anche di non essere particolarmente scaltro nell’impararle. Scopro ora che è uscito il sequel: Liquidi. Leggerò anche quello.
Alessia Mutti
Vari
Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh e Una vita come tante di Hanya Yanagihara sono i due libri che in assoluto mi sono piaciuti di più quest’anno, ma non sono sicura siano letture da consigliare per le feste. Il primo ti assorbe completamente (e nel mio caso mi ha fatto desiderare di rimanere immobile a lungo), il secondo è uno strazio di dolori e sfortune, ed entrambi rimangono attaccati addosso per giorni. Nella categoria invece di quei libri che ti fanno buona compagnia, mi sono imbattuta da poco in uno dei primi romanzi della scrittrice premio Nobel per la letteratura Doris Lessing: Il diario di Jane Somers. Parla di una donna di successo che vive a Londra lavorando per una rivista femminile: è apparentemente incapace di gestire la sua vita privata, scegliendo il lavoro come rifugio dai lutti e dalle malattie dei suoi familiari, ma cambia grazie all’amicizia con una donna più anziana (si può anche ascoltare su Storytel, dove potete regalare qualche mese di prova).
Bonus: Tutto ciò che vi devo. Lettere alle amiche, un minuscolo e delizioso libricino che raccoglie alcune lettere che la scrittrice Virginia Woolf scrisse alle sue amiche. Se cercate un pensierino per le vostre persone preferite già il titolo è una dichiarazione d’amore, la sovracopertina permette di confezionare il libro come se fosse una busta da spedire ed il libro ha pure pochissime pagine, quindi potete leggerlo e sottolineare le frasi che vi fanno pensare all’amica a cui volete regalarlo.
Mario Macchioni
Sotto padrone di Marco Omizzolo
Marco Omizzolo ha cominciato ad avvicinarsi alla comunità sikh della provincia di Latina nel 2008, e da allora ha intrapreso una ricerca sul campo lunga, complicata e preziosa che arriva fino a oggi. La metodologia di Omizzolo, che è sociologo e giornalista, è unica e l’ha sviluppata in questi anni indagando il fenomeno delle “agromafie” e studiando da vicino gli indiani sikh sfruttati nei campi dell’agro pontino, intorno alle città di Sabaudia, Terracina, Fondi, Pontinia. Man mano che passavano gli anni riusciva a far emergere aspetti nascosti e inquietanti della filiera agroalimentare italiana, parlando con le persone, mischiandosi letteralmente con i migranti, dormendo e mangiando con loro e persino lavorando tre mesi nei campi per vivere in prima persona lo sfruttamento. Dopo anni di ricerca ha deciso di pubblicare i risultati in questo libro di poco più di 300 pagine, uscito lo scorso novembre: scritto in modo crudo e diretto, prende esplicitamente le parti degli sfruttati, rendendoli visibili, non più figurine anonime e lontane viste di sfuggita in auto costeggiando le serre, ma esseri umani. Più che una ricerca accademica — le note e i riferimenti bibliografici sono scarni — è un diario di un attivista, doloroso da leggere ma utile per capire come un capitalismo distorto possa generare nuove forme di schiavitù.
Valentina Lovato
Cromorama di Riccardo Falcinelli
Cromorama è un saggio sui colori: roba da designer o storici dell’arte, verrebbe da pensare. Invece, è un libro che racconta cosa i colori hanno rappresentato e significato nella storia dell’uomo, da quando abbiamo iniziato a mescolare terricci e polveri a quando li abbiamo trasformati in dati e codici. Ci sono molte storie interessanti che risponderanno a domande che forse non vi eravate mai fatti, come perché le matite sono gialle; oppure che erano lì in attesa di una risposta, come perché tendiamo a collegare il nero al lutto, o chi ha iniziato per primo a vestirsi di viola. Probabilmente dopo averlo letto vi sembrerà di vedere molti più colori e di capirli meglio: è proprio quello che succederà.
Davide Maria De Luca
Poverty Safari. Viaggio nella rabbia della mia gente di Darren McGarvey
Se siete il tipo di persona che legge libri regolarmente, probabilmente avete un’idea molto vaga di come vivono quelli come Darren McGarvey: gli sconfitti della nostra società che vivono alla periferia dei processi di globalizzazione, afflitti da cronici problemi di alcol, droghe, cibo e stress. In una parola: i poveri. McGarvey era uno di loro, ma la fortuna e il talento lo hanno aiutato a trovare un riscatto anche se porta ancora su di sé le cicatrici di quell’esperienza (e non si vergogna a parlarne con una franchezza genuina e disarmante). Cresciuto nella difficile periferia di Glasgow, raccontando la sua storia personale, McGarvey cerca in realtà di raccontare una storia universale: quella della povertà e di che cosa significhi oggi, e di quali danni produca, essere afflitti da questa condizione. È una storia particolarmente istruttiva oggi che ci interroghiamo sul significato delle ultime elezioni del Regno Unito. Ma è una lezione molto più ampia ed utile a ricordarci che esiste un parte di società sottoposta a prove e tormenti di cui troppo spesso, concentrati come siamo sui nostri piccoli e grandi drammi, tendiamo a dimenticarci.
Ludovica Lugli
Vita segreta della bambola solitaria di Jean Nathan
Un libro perfetto da regalare a chi ha un debole per: biografie di personaggi dimenticati e/o di artisti poco convezionali; storie di complessi rapporti madre-figlia (come quello tra la zia e la cugina di Jacqueline Kennedy raccontato in Grey Gardens o nell’omonimo film con Drew Barrymore); i selfie. Anche per chi vedendo una fotografia in bianco e nero di una bambola che viene sculacciata da un orsacchiotto vorrebbe subito saperne di più. Racconta la vita di Dare Wright, fotografa e autrice di libri per bambini che furono bestseller negli Stati Uniti degli anni Cinquanta e Sessanta. Morì nel 2001, sola, isolata e dimenticata da tutti, come i suoi libri, dopo aver passato la sua vita a: cercare un fratello smarrito; fare i conti con una madre invadente e dispotica di cui non poteva fare a meno; fuggire qualsiasi contatto sessuale e farsi fotografie in cui posava vestita da principessa o nuda. Se siete incuriositi ma non ancora convinti, leggete questo articolo del New Yorker.
Pietro Cabrio
Austerlitz di W.G. Sebald
Fu pubblicato per la prima volta nel 2001, anno dell’incidente stradale in cui morì il suo autore, il tedesco Winfried Georg Sebald. Se ne è parlato come libro memorabile ed elegante, o noioso e interminabile. È un testo senza capitoli e paragrafi, interrotto soltanto da foto senza didascalie, usato per ricostruire la storia del protagonista, dal Galles rurale fino a un appartamento nel centro di Praga. In mezzo c’è un po’ di tutto, comprese lunghe digressioni sull’architettura di stazioni ferroviarie, carceri e fortini militari. Ci si può provare, a leggerlo durante le vacanze: nel migliore dei casi diventa un libro interessante nei suoi tanti aneddoti e coinvolgente nella parte biografica.
Emanuele Menietti
Shoot for the Moon di James Donovan
A luglio c’è stato il cinquantenario del primo allunaggio, con la conseguente sbornia di articoli, documentari e celebrazioni, ma si è consumato tutto in fretta. Per chi è rimasto con molte curiosità o con un senso di incompletezza, c’è il formidabile Shoot for the Moon di James Donovan, il miglior libro su Apollo 11 degli ultimi anni. Donovan ha raccolto una quantità enorme di materiale e di testimonianze, distillandole in un racconto accurato e avvincente. È un libro adatto sia per chi ha la curiosità di scoprire com’è che lasciammo il nostro pianeta per andare sulla Luna, sia per chi sa già un sacco di cose sull’allunaggio, ma vuole metterle meglio in fila e scoprire nuovi particolari. Il libro non è stato ancora tradotto dall’inglese, ma si legge facilmente. È piaciuto un sacco anche a Michael Collins, l’astronauta dell’Apollo 11 che rimase in orbita intorno alla Luna – in attesa che Neil Armstrong e Buzz Aldrin compissero l’impresa – diventando per qualche ora l’uomo più solo dell’intera storia dell’umanità.
Se nessuno di questi libri ti è piaciuto, qui c’è la lista di libri consigliati dell’anno scorso. Invece i regali che ti abbiamo suggerito nei giorni scorsi sono qui. Queste invece sono altre liste di idee per fare i regali di Natale tematiche:
– Regali che costano meno di 20 euro
– Regali tra i 21 e i 60 euro
– Regali tra i 61 e i 100 euro
– Regali un po’ più ecosostenibili
– Regali per bambini tra i 6 e i 10 anni
– Regali per ragazzini tra gli 11 e i 13 anni
Altrimenti ci sono le liste dell’anno scorso e i regali che vi abbiamo suggerito a novembre:
20 idee per liberarsi a novembre dal pensiero dei regali di Natale
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