Come si vive in uno dei posti più militarizzati al mondo
Con il 5G e poche tasse, ma senza ristoranti e consegne a domicilio: siamo nella Zona Demilitarizzata che divide le due Coree, un posto unico al mondo
Nella Zona Demilitarizzata che divide le due Coree, una striscia di terra larga quattro chilometri che a dispetto del nome è una delle aree più militarizzate al mondo, ci sono solo due piccoli centri nei quali vivono i civili: uno in territorio nordcoreano, Kijong, e uno dall’altra parte del confine, Daeseong-dong. Per molti aspetti la vita in questa zona di mondo si è fermata al 1953, anno dell’armistizio che mise fine alla guerra tra le due Coree e che stabilì i confini attuali: mentre però nel corso dei decenni Kijong si è progressivamente spopolata, per Daeseong-dong le cose sono andate diversamente, ha raccontato il giornalista Choe Sang-Hun sul New York Times, grazie anche allo sforzo delle autorità sudcoreane che hanno cercato di garantire agli abitanti locali condizioni di vita speciali e uniche.
Daeseong-dong è un paesino che oggi conta 46 case e 188 abitanti. A differenza delle altre città sudcoreane, qui gli uomini sono esentati dal servizio militare e tutta la popolazione beneficia di un particolare regime fiscale, molto vantaggioso. Tra le altre cose, il servizio mensa della scuola elementare è gratuito, così come le lezioni di inglese impartite ai bambini dai militari del contingente statunitense dell’ONU presente nella Zona Demilitarizzata.
Il fatto che Daeseong-dong sia un posto molto speciale si capisce da molte cose. Qui non ci sono palestre, ospedali, supermercati o ristoranti. Quando qualcuno ordina del cibo a domicilio, la consegna viene lasciata all’ultimo checkpoint militare raggiungibile e lì deve essere recuperata. I trasporti sono difficoltosi: quando si entra nella Zona Demilitarizzata il navigatore smette di funzionare, ma anche muoversi con i trasporti pubblici non è pratico, visto che ci sono solo quattro autobus al giorno. A Daeseong-dong, inoltre, c’è ancora il coprifuoco da mezzanotte alle cinque di mattina, e ogni sera una società di sorveglianza passa a controllare le persone presenti in tutte le case del paese, facendo una specie di appello.
Per gli abitanti di Daeseong-dong non è sempre facile avere comunicazioni con le città vicine. Le visite di persone che arrivano da altre città sudcoreane devono essere notificate alle autorità almeno due settimane prima e i rapporti con Kijong, il paesino nordcoreano che si trova al di là del confine, sono inesistenti da più di mezzo secolo: la mancanza di contatti, ha raccontato il New York Times, ha per esempio reso impossibile all’82enne Park Pil-seon, abitante di Daeseong-dong, di avere qualsiasi notizia da suo fratello maggiore, che prima dell’armistizio del 1953 viveva a Kijong.
Una novità molto celebrata dagli abitanti del posto, e che ha permesso di migliorare la qualità della loro vita, è stata l’arrivo del 5G, considerato una delle innovazioni tecnologiche più importanti dei prossimi anni, che permetterà di scambiarsi dati molto più velocemente su smartphone, computer e numerosi altri dispositivi, portando Internet praticamente ovunque.
Grazie al 5G, i coltivatori di riso della zona non sono più obbligati a chiedere una scorta militare per raggiungere la pompa d’acqua a un chilometro e mezzo dal paese, perché possono gestire l’operazione utilizzando un’app dal proprio smartphone. Mentre prima era praticamente impossibile tenere corsi di yoga, per la difficoltà di trovare istruttori disponibili ad arrivare fino a Daeseong-dong, oggi con il 5G le lezioni sono trasmesse in streaming. Anche i bambini hanno potuto beneficiare del servizio, perché ora nella scuola elementare locale, l’unica del paese, possono giocare con i videogiochi in modalità online.
Negli ultimi mesi, grazie soprattutto all’avvio di colloqui diplomatici tra le due Coree, gli abitanti di Daeseong-dong hanno migliorato leggermente le loro condizioni di vita: tra le altre cose, non sono più costretti ad ascoltare a ripetizione i messaggi di propaganda della Corea del Nord che fino a non molto tempo fa venivano trasmessi tramite gli altoparlanti installati al confine, e venivano considerati particolarmente fastidiosi. Nonostante qualche novità, comunque, Daeseong-dong rimane un posto unico, un posto di confine all’interno di una delle zone più militarizzate al mondo, che ancora oggi funziona secondo regole proprie e speciali.