Che ne sarà di “Gabigol”
Protagonista di un surreale trasferimento all'Inter nel 2016, quest'anno si è riscattato diventando il miglior giocatore in Sud America, e con il Flamengo può vincere tutto
Uno degli avvenimenti sportivi più importanti del 2019 è stata l’incredibile vittoria della squadra brasiliana del Flamengo contro gli argentini del River Plate nella finale di Copa Libertadores, il principale torneo per club del calcio sudamericano. Lo scorso 23 novembre, in svantaggio di un gol a meno di un minuto dalla fine dei novanta minuti regolamentari, la squadra di Rio de Janeiro era riuscita prima a pareggiare e poi, solo pochi secondi dopo, a segnare il gol della vittoria nei minuti di recupero, riprendendosi la coppa continentale – in modo abbastanza clamoroso – a 38 anni dall’ultima volta.
Entrambi i gol del Flamengo erano stati segnati da Gabriel Barbosa – forse più conosciuto con il soprannome “Gabigol” – protagonista qualche anno fa di un surreale trasferimento all’Inter, club a cui è ancora legato da un contratto valido fino al 2022. In Italia è ricordato con ironia per le due ore scarse giocate con l’Inter in dieci partite, nonostante i 29 milioni di euro pagati al Santos nel 2016 e una presentazione in grande stile al suo arrivo, ma prima della fine dall’anno Gabigol avrà l’occasione di vincere il terzo trofeo della stagione, dopo campionato e coppa: il Mondiale per club FIFA iniziato mercoledì in Qatar.
I gol al River Plate nella finale di Libertadores sono stati soltanto il coronamento di una stagione impressionante. In dieci mesi Gabigol ha segnato 43 gol, gli stessi realizzati dal suo predecessore al Flamengo, il peruviano Paolo Guerrero, ma nell’arco di tre anni. A novembre ha vinto il campionato brasiliano, di cui è stato miglior giocatore e miglior marcatore con 25 gol segnati, più del record di 21 reti stagionali stabilito da Zico nei primi anni Ottanta. Insieme al compagno di squadra Bruno Henrique ha realizzato complessivamente 46 gol, eguagliando il primato come coppia brasiliana più prolifica appartenuto dal 2004 a Washington e Dagoberto dell’Athletico Paranaense.
Da una probabile perdita nel bilancio societario – che si sarebbe aggiunta a quella avuta sotto il piano sportivo, come giocatore acquistato e mai utilizzato veramente – l’Inter ora potrebbe almeno ripianare i costi sostenuti per il suo acquisto. La situazione contrattuale di Gabigol si risolverà infatti in questi mesi, o trasformando in una cessione definitiva il prestito al facoltoso Flamengo, uno dei club brasiliani più grandi e ricchi del paese, o con la cessione ad altre squadre, anche in Europa. L’amministratore delegato per l’area sportiva dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha escluso la possibilità di un suo ritorno, spiegando che la società ne sta discutendo con diversi club interessati.
Intanto Gabigol si sta preparando a volare con il resto del Flamengo in Qatar, dove il 17 dicembre giocherà la semifinale del Mondiale per club contro i sauditi dell’Al-Hilal o i tunisini dell’Esperance Tunisi. In caso di vittoria, nella probabile finale del 21 dicembre a Doha potrebbe giocare contro i campioni d’Europa del Liverpool.