L’Arabia Saudita ha abolito la segregazione obbligatoria delle donne nei ristoranti e nei locali pubblici
Domenica il governo dell’Arabia Saudita ha annunciato di aver abolito la legge che imponeva la segregazione delle donne nei ristoranti e nei locali pubblici. Finora, infatti, uomini e donne potevano accedere ai ristoranti del paese solo attraverso entrate separate, e anche all’interno dei locali c’erano pareti divisorie. Adesso starà ai gestori dei locali decidere se mantenere la separazione oppure no: in realtà da alcuni anni sempre più locali avevano smesso di applicare la segregazione in maniera informale.
Questa decisione è in linea con i cambiamenti introdotti negli ultimi due anni in Arabia Saudita dal potente principe ereditario Mohammed bin Salman, con l’obiettivo di rendere il paese meno impresentabile di fronte ai paesi occidentali, suoi alleati. Lo scorso agosto era stata approvata una legge per permettere alle donne con più di 21 anni di viaggiare all’estero senza dover chiedere il permesso del “guardiano” maschio (il padre, il fratello o il figlio), mentre nel 2018 era stato abolito il divieto di guidare automobili per le donne. Nonostante queste concessioni ed aperture, però, il regime ha continuato ad arrestare oppositori e femministe e a violare gravemente i diritti umani nel paese, come ha dimostrato l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.