L’ex presidente slovacco Andrej Kiska è accusato di frode fiscale
La polizia slovacca ha incriminato l’ex presidente Andrej Kiska per frode fiscale: Kiska è accusato di aver inserito nel 2014, durante la campagna elettorale per la presidenza, le spese elettorali tra quelle della sua società, la KTAG, anche se non facevano parte delle attività aziendali. La polizia aveva controllato i registri della KTAG già due volte in passato, prima dell’indagine aperta quest’anno, e non aveva mai trovato irregolarità. Se colpevole, Kiska potrebbe essere condannato fino a 12 anni di carcere; finora ha negato tutte le accuse.
Kiska ha definito le accuse una vendetta politica di Robert Fico, suo oppositore durante la campagna elettorale, ex primo ministro e tuttora suo grande rivale: «Fico prosegue la sua vendetta. Non ho paura di lui, l’ho sconfitto una volta, lo sconfiggerò di nuovo». Fico fa parte del partito di maggioranza Smer, di centrosinistra, mentre Kiska è alla guida di un nuovo partito appena fondato, Za Ludi, conservatore di destra. Il 29 febbraio si terranno le elezioni parlamentari e secondo i sondaggi Smer è in calo ma in vantaggio con il 20 per cento, Za Ludi è al secondo o terzo posto.