Le foto dello sciopero generale in Francia
Almeno 800.000 persone hanno protestato contro la riforma delle pensioni proposta da Macron e a Parigi ci sono stati scontri con la polizia
Giovedì in Francia c’è stato uno sciopero generale contro la riforma delle pensioni proposta dal presidente Emmanuel Macron. Allo sciopero hanno aderito tutte le principali categorie di lavoratori, tra cui ferrovieri — che da tempo sono protagonisti di mobilitazioni contro il governo — avvocati, poliziotti, medici e infermieri e personale aeroportuale. Il ministero dell’Interno ha detto che hanno partecipato circa 800.000 persone, con manifestazioni in più di 100 città. I sindacati hanno parlato di 1 milione e mezzo di partecipanti allo sciopero, di cui 250.000 solo a Parigi.
A Parigi hanno chiuso 11 linee della metro e lo sciopero durerà fino a lunedì 9 dicembre, mentre lo sciopero dell’azienda ferroviaria statale SNCF durerà fino a venerdì: il 90 per cento dei treni ad alta velocità e l’80 per cento dei treni regionali sono stati cancellati e ci sono state parecchie cancellazioni anche tra i voli aerei. Sono inoltre rimaste chiuse alcune delle principali attrazioni turistiche della città, come la Torre Eiffel, il Museo d’Orsay e la Reggia di Versailles.
A Parigi, dove c’è stata la manifestazione più importante, migliaia di persone hanno sfilato per le strade del centro, bloccando la città e scontrandosi con la polizia. 71 persone sono state arrestate e sono arrivate notizie di atti vandalici da diverse parti della città. Ci sono state manifestazioni partecipate e scontri anche a Nantes – dove la polizia ha sparato gas lacrimogeni contro un gruppo di manifestanti –, Bordeaux e Rennes.
La riforma di Macron punta a snellire il sistema pensionistico francese, che è considerato complesso e inefficiente, dato che è composto da 42 regimi pensionistici, 10 dei quali disponibili soltanto ai dipendenti di SNCF. Riformare il sistema, però, comporta togliere agevolazioni a molte categorie di lavoratori e alzare la loro età pensionabile, oltre a cambiare il modo in cui le pensioni vengono calcolate: il governo francese vorrebbe introdurre un sistema basato sugli effettivi contributi versati, mentre i regimi vigenti permettono a molti lavoratori di calcolare la pensione sulla base degli anni di contribuzione in cui hanno versato più soldi.
La Francia spende il 14 per cento del proprio PIL per le pensioni, due punti in meno dell’Italia ma sei punti in più della media dei paesi dell’OCSE. In media i pensionati francesi ricevono il 61 per cento del loro stipendio finale, una cifra paragonabile a quella percepita in Italia ma molto rara altrove.