La nuova Chanel
Sta prendendo forma sfilata dopo sfilata, dopo la morte di Karl Lagerfeld e l'arrivo di Virginie Viard: nell'ultima ha proposto molta pelle scoperta
Chanel ha presentato al Grand Palais di Parigi la sua annuale Métiers d’art, una collezione itinerante dedicata ai laboratori artigianali che fanno parte di Paraffection, l’azienda che aprì nel 1997 per promuovere il lavoro degli artigiani francesi con cui collabora. È la prima Métiers d’art disegnata dalla stilista Virginie Viard, che ha preso il posto del direttore creativo Karl Lagerfeld dopo la sua morte, lo scorso febbraio, e che da allora ha realizzato altre tre sfilate: ognuna è un piccolo passo verso la sua visione personale, tra omaggi e richiami alla moda di Lagerfeld e della fondatrice dell’azienda, Coco Chanel.
In quest’ultima occasione la sua Chanel «sta prendendo forma», come scrive il sito di moda Business of Fashion: contrariamente a Lagerfeld, che organizzava la Métiers d’art in giro per il mondo, l’ha allestita a Parigi con una scenografia elegante affidata alla regista Sofia Coppola. Gli abiti di ready-to-wear (cioè già confezionati e pronti per i negozi) avevano un livello di complessità sartoriale vicino a quello dell’alta moda, come si addice a una collezione Métiers d’art, grazie agli elaborati ricami di Lesage e di Montex, alle piume e ai fiori di Lemarié e alle plissettature di Lognon. Le linee erano molto semplici e si rifacevano alla naturalezza di quelle di Coco Chanel; i colori prevalenti erano il bianco, il nero, l’oro, l’argento, il rosa lucido così da far risaltare il lavoro artigianale, i tweed pregiati, la seta e ai gioielli: collane di perle e ciondolini con le C del logo.
La Chanel di Viard, scrive Business of Fashion, è molto più sexy di quella di Lagerfeld, ha un «fascino vampiresco», mostra molta più pelle, a partire dalla pancia scoperta, e allo stesso tempo ha una specie di sportiva leggerezza: è «il suo stile civettuolo e spudoratamente parigino che potrebbe farle guadagnare nuovi estimatori».