Il primo incoraggiante test del Mose a Venezia
Sono state sollevate per la prima volta tutte le paratoie del più profondo accesso alla laguna: tutto è filato liscio, il sindaco ha parlato di "un momento storico per la città"
Nella notte tra lunedì 2 e martedì 3 dicembre sono state sollevate per la prima volta tutte le 19 paratoie mobili della bocca di porto di Malamocco, uno dei tre accessi che collegano le acque della laguna di Venezia al mare Adriatico. La barriera di Malamocco, insieme a quelle del Lido e di Chioggia, formano il Mose, l’enorme, costosa e discussa opera ingegneristica che una volta in funzione dovrebbe proteggere Venezia e la laguna da maree alte fino a 3 metri e da un innalzamento del livello del mare fino a 60 centimetri nei prossimi cento anni. Il test è stato eseguito in condizioni di moto ondoso significativo, mostrando la stabilità prevista.
Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, presente al momento del sollevamento delle paratoie di Malamocco, lo ha definito “un momento storico per la città”, avvenuto peraltro a pochi giorni di distanza dall’acqua alta straordinaria che ha sommerso l’intera città e le altre isole della laguna come non accadeva da mezzo secolo. Proprio l’ultima acqua alta aveva attirato nuove critiche verso i noti ritardi nella costruzione del Mose, che secondo i piani iniziali sarebbe dovuto già essere in funzione.
Una settimana prima del picco massimo di acqua alta (187 centimetri) raggiunto martedì 12 novembre, il sollevamento completo delle paratoie di Malamocco era stato rinviato per delle vibrazioni irregolari rilevate nei tubi posti sott’acqua. Il test eseguito questa settimana ha dimostrato però che gli interventi eseguiti successivamente, uniti a una modifica alle procedure, hanno risolto il problema.
Grazie agli operai, tecnici e ingegneri del #Mose con i quali sono stato questa notte per la prima prova di sollevamento di tutte le 19 paratoie galleggianti alla bocca di porto di Malamocco.
A regime, con questo sistema proteggeremo #Venezia dalle acque eccezionali. pic.twitter.com/aKo2aq35S8— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) December 3, 2019
Il collaudo è stato eseguito di notte, per non creare disagi alla navigazione, e a potenza ridotta, dato che è in funzione soltanto uno dei tre compressori che dovranno fare emergere la paratoie svuotandole dall’acqua al loro interno. Le paratoie sono incernierate ai cassoni di fondazione e di alloggiamento in cemento, e in condizioni di riposo non sporgono dall’acqua. Quella di Malamocco è peraltro la bocca di porto più profonda della laguna (14 metri) e quella da cui passano le petroliere e le altre navi per carichi pesanti dirette a Porto Marghera.
Secondo il personale del Consorzio Venezia Nuova e di Comar – le società che si occupano della costruzione – attualmente l’opera è realizzata al 94 per cento e la data annunciata per la sua entrata in funzione è la fine del 2021. L’impianto idraulico è ancora provvisorio, i compressori non sono ancora tutti in funzione e i tre accessi non sono collegati tra di loro. Verranno eseguite decine di altre prove in diverse condizioni di moto ondoso: le prossime sono previste il 5 e il 19 dicembre e si andrà poi avanti per tutto il nuovo anno.