C’è una nuova città in Corea del Nord
Si chiama Samjiyon e l'ha voluta Kim Jong-un: si dice che l'abbiano costruita in parte giovani “schiavizzati”
Lunedì in Corea del Nord è stata inaugurata una nuova città: si chiama Samjiyon ed è stata costruita vicino al monte Paektu, uno dei simboli nazionali del paese e la montagna più alta della penisola coreana, sulla cui cima, secondo la famiglia del dittatore Kim Jong-un, sarebbe nato Kim Jong-il (cioè suo padre). È su quel monte che Kim si era fatto fotografare su un cavallo bianco lo scorso ottobre. Si trova nel nord-est del paese, vicino al confine con la Cina.
L’agenzia di stampa di stato KCNA ha raccontato che Samjiyon è stata inaugurata con una grande festa con fuochi d’artificio; il quotidiano del regime Rodong Sinmun ha diffuso alcune fotografie di Kim che taglia un nastro rosso durante la cerimonia, con la città sotto la neve.
A Samjiyon ci sono complessi di appartamenti, hotel, piste da sci, centri commerciali, un ospedale, un museo sulla storia della Corea del Nord e uno stadio per gli sport invernali. Oltre alle infrastrutture cittadine il progetto della città prevede anche la costruzione di una linea ferroviaria diretta a Hyesan, 10mila alloggi e uno stabilimento per la lavorazione di mirtilli e patate, i due principali prodotti agricoli della zona.
Secondo KCNA fino a quattromila famiglie possono vivere a Samjiyon. La costruzione della città è stata una delle maggiori iniziative economiche di Kim, ma ha presentato diversi problemi, come la carenza di materiali da costruzione a causa delle sanzioni imposte dall’estero e la mancanza di forza lavoro, che hanno allungato i lavori oltre il previsto, fino a quasi dieci anni complessivi.
Per questa ragione Kim aveva coinvolto nei lavori gruppi di giovani (compresi gli studenti, durante le vacanze scolastiche) che, secondo alcune persone scappate dalla Corea del Nord e alcune organizzazioni umanitarie, sarebbero stati sfruttati come «schiavi»: non sarebbero stati pagati e sarebbero stati obbligati a lavorare per più di 12 ore al giorno. In cambio avrebbero ricevuto la possibilità di studiare all’università o di entrare nel partito di regime.
Durante una recente visita al cantiere della città l’agenzia di stampa Agence France-Presse aveva visto migliaia di persone al lavoro, tra cui molti militari. Non si sa quanto sia costato finora il progetto e non c’è nemmeno una data ufficiale di fine lavori, anche se Kim Jong-un aveva chiesto che fossero conclusi entro l’ottobre 2021, per il 75esimo anniversario della fondazione del partito di regime.