La Cina ha introdotto sanzioni nei confronti degli Stati Uniti come ritorsione all’approvazione delle leggi favorevoli ai manifestanti di Hong Kong
La Cina ha introdotto sanzioni nei confronti degli Stati Uniti come ritorsione all’approvazione delle leggi favorevoli ai manifestanti di Hong Kong. Il ministero degli Esteri ha detto che non accetterà più richieste da parte della marina militare statunitense per entrare a Hong Kong con navi o aerei e ha promesso che verranno introdotte sanzioni contro diverse ONG statunitensi, tra cui Human Rights Watch e Freedom House. Non è ancora chiaro quali saranno le sanzioni. Le visite di navi statunitensi a Hong Kong non sono rare e in passato sono già state sospese in momenti di particolare tensione tra Cina e Stati Uniti. L’ultima nave statunitense ad arrivare ad Hong Kong era stata la USS Blue Ridge, lo scorso aprile.
Mercoledì 27 novembre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva firmato due leggi a favore dei manifestanti di Hong Kong, che dallo scorso giugno protestano per chiedere maggiore democrazia e un minore intervento della Cina negli affari di Hong Kong (una regione semi-autonoma).
Il primo provvedimento si chiama Hong Kong Human Rights and Democracy Act: prevede sanzioni per i funzionari pubblici colpevoli di violazioni dei diritti umani e vincola il trattamento speciale riservato dagli Stati Uniti ad Hong Kong a revisioni periodiche sullo stato dei diritti umani e civili. Lo status di semi-autonomia di Hong Kong rispetto alla Cina fa sì che anche le norme che regolano i rapporti con gli Stati Uniti siano diverse e più morbide: una revisione di queste regole potrebbe causare danni economici notevoli a Hong Kong. Il secondo disegno di legge firmato da Trump vieta la vendita a Hong Kong di armi per il controllo e la gestione dell’ordine publico come lacrimogeni e proiettili di gomma.