Le cose a Malta si complicano
Il primo ministro Joseph Muscat ha annunciato le sue dimissioni, dopo che un importante imprenditore era stato incriminato per complicità nell'omicidio di Daphne Caruana Galizia
Il primo ministro maltese Joseph Muscat ha annunciato che si dimetterà a gennaio, in seguito ai recenti importanti sviluppi nelle indagini sulla morte della giornalista investigativa maltese Daphne Caruana Galizia, uccisa in un attentato nell’ottobre del 2017. Muscat, che è al governo dal 2013, ha detto in un discorso televisivo che lascerà il ruolo di leader dei Laburisti il 12 gennaio, e che nei giorni seguenti verrà avviato il processo per scegliere il suo successore. Le pressioni su Muscat si erano fatte sempre più intense dopo l’incriminazione dell’imprenditore Yorgen Fenech, sospettato di essere tra i mandanti dell’omicidio, a causa di alcuni suoi possibili conflitti di interessi nella vicenda.
Caruana Galizia fu assassinata per fermare le inchieste che stava conducendo su un presunto giro di tangenti pagate attraverso una società offshore. Dopo la sua morte le inchieste furono portate avanti da altre testate internazionali, che tra le altre cose hanno accusato Fenech di aver pagato (o quantomeno provato a pagare) quelle tangenti in cambio di una concessione per costruire una centrale elettrica. Fino ad alcuni giorni fa, però, non era stato provato un legame diretto tra Fenech e la morte di Caruana Galizia.
Nel corso delle indagini sulla morte di Caruana Galizia furono arrestate diverse persone, molte delle quali in seguito rilasciate. Dal dicembre 2017 sono invece ancora in carcere tre uomini incriminati, ma non ancora processati e quindi condannati, per aver compiuto materialmente l’omicidio. Sono i fratelli George e Alfred Degiorgio e il loro amico Vincent Muscat (che non ha nessun legame di parentela col primo ministro).
Grazie a dichiarazioni fatte da Vincent Muscat – che ha raccontato che lui e i fratelli Degiorgio ricevettero 150mila euro per compiere l’omicidio – le indagini sono proseguite fino a portare all’arresto, il 19 novembre di quest’anno, di Melvin Theuma, un tassista che ha in seguito ammesso di aver fatto da intermediario tra gli esecutori materiali e il mandante (o i mandanti). Theuma ha anche ricevuto l’immunità da un possibile processo nei suoi confronti, probabilmente per aver dato prove utili a individuare e incriminare i mandanti. Il 20 novembre era invece stato arrestato Fenech, mentre era a bordo del suo yacht, forse intento a raggiungere acque internazionali.
Fenech fa parte di una famiglia molto potente e influente a Malta, con interessi in settori diversi e che gestisce tra le altre cose l’hotel Hilton Malta e il casinò di Portomaso. È inoltre il CEO di Tumas Group, la società di famiglia, e il gestore di una centrale elettrica costruita nel 2013 a Malta grazie a una concessione statale. Ma soprattutto, Fenech è considerato il capo di 17 Black, una società registrata a Dubai che, aveva scoperto Galizia, avrebbe dovuto fare dei pagamenti per oltre 1,5 milioni di euro ad altre due società offshore con sede a Panama di proprietà di due membri dell’allora governo maltese: il ministro Konrad Mizzi, ex ministro dell’Energia e attuale ministro del Turismo, e l’ex capo dello staff del primo ministro Keith Schembri. Sia Mizzi che Schembri si sono dimessi da pochi giorni.
Dopo l’arresto Fenech aveva ottenuto di essere rilasciato su cauzione, ma nella serata del 30 novembre è stato accusato formalmente di essere stato complice dell’omicidio di Caruana Galizia in quanto l’avrebbe organizzato e finanziato pagando gli esecutori materiali, oltre che di essere membro di un’organizzazione criminale. Fenech si è dichiarato non colpevole.
Protests, resignations, blackmail… the week that rocked Malta https://t.co/4Nqcj6Xoqb
— Times of Malta (@TheTimesofMalta) December 1, 2019
In attesa di ulteriori evoluzioni delle indagini, magari in seguito a eventuali confessioni di Fenech (che ha chiesto e non ottenuto una immunità come quella concessa a Theuma), la questione a Malta è anche politica e istituzionale. L’opposizione e diverse manifestazioni hanno chiesto le dimissioni di Muscat, quantomeno per via della sua vicinanza a Schembri, e poi per alcuni suoi possibili conflitti d’interesse nella gestione della situazione. Il Times of Malta, tra i più importanti quotidiani del paese, ha scritto questa mattina che l’annuncio delle dimissioni di Muscat potrebbe arrivare già nelle prossime ore.