A Hong Kong migliaia di persone hanno festeggiato le leggi firmate da Donald Trump a sostegno dei manifestanti
Giovedì decine di migliaia di persone hanno sfilato per le strade del centro di Hong Kong per festeggiare le due leggi firmate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump a sostegno delle proteste degli ultimi mesi contro la Cina e per la democrazia nella regione. I manifestanti hanno omaggiato gli Stati Uniti in una sorta di parata del Giorno del Ringraziamento (che si celebrava proprio giovedì), intonando l’inno statunitense, sventolandone la bandiera e mostrando cartelli per ringraziare Trump.
The American flag waves and the National Anthem plays in the streets of Hong Kong as pro-democracy protesters celebrated Pres. Trump's signing of a law supporting their months-long movement. https://t.co/xSDXcViiv2 pic.twitter.com/AEXgiZMPBJ
— ABC News (@ABC) November 28, 2019
Il primo dei due provvedimenti firmati da Trump prevede sanzioni per i funzionari pubblici colpevoli di violazioni dei diritti umani e vincola il trattamento speciale riservato dagli Stati Uniti ad Hong Kong a revisioni periodiche sullo stato dei diritti umani e civili. Lo status di semi-autonomia di Hong Kong rispetto alla Cina fa sì che anche le norme che regolano i rapporti con gli Stati Uniti siano diverse e più morbide: una revisione di queste regole potrebbe causare danni economici notevoli a Hong Kong.
Il secondo disegno di legge firmato da Trump vieta la vendita a Hong Kong di armi per il controllo e la gestione dell’ordine publico come lacrimogeni e proiettili di gomma. Per mesi i manifestanti di Hong Kong avevano chiesto agli Stati Uniti di approvare questi disegni di legge. Lo scorso ottobre era stata anche organizzata una manifestazione specifica a cui avevano partecipato oltre 100 mila persone: molte di loro sventolavano bandiere americane.
Il ministero degli Esteri cinese ha fatto sapere di essere molto contrario alla firma da parte degli Stati Uniti della nuova legislazione e, in una nota ufficiale, ha detto che l’iniziativa rappresenta una grave interferenza negli affari interni di Hong Kong, della Cina e «viola in modo grave il diritto internazionale e le norme di base che regolano le relazioni internazionali».