Un tribunale brasiliano ha confermato in appello la condanna per corruzione contro l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva
Un tribunale brasiliano ha confermato in secondo grado la condanna per corruzione contro l’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che all’inizio di novembre era stato liberato dopo avere trascorso più di 18 mesi in prigione. Lula era stato condannato per corruzione in due diversi processi: uno relativo allo scandalo Petrobras, la ricca e potente compagnia petrolifera statale brasiliana al centro di numerose attività illecite; e l’altro legato a una storia di tangenti in cui era coinvolta la compagnia di costruzione Odebrecht, al centro di indagini e inchieste in diversi paesi latinoamericani.
La sentenza più recente riguarda questo secondo caso: la giuria di Porto Alegre, composta da tre giudici, ha anche dichiarato che la pena di Lula da Silva dovrebbe essere aumentata e portata a 17 anni e un mese (in primo grado Lula era stato condannato a 12 anni e 11 mesi). Per ora l’ex presidente, i cui avvocati avevano chiesto l’annullamento della prima sentenza, resterà libero. Lula si è sempre dichiarato innocente e negli ultimi anni erano emersi diversi dubbi sulla imparzialità dei processi per corruzione in cui era stato imputato.