La polizia di Hong Kong è entrata nel Politecnico della città
Dopo dieci giorni di violenti scontri e un successivo assedio, si è conclusa la più importante occupazione compiuta dai manifestanti per la democrazia
La polizia di Hong Kong è entrata nel Politecnico della città, che negli scorsi undici giorni è stato occupato ed è stato il luogo di violenti scontri fra i manifestanti a favore della democrazia e le autorità di Hong Kong.
Il Politecnico si è svuotato soltanto negli ultimi giorni: Associated Press stima che circa 1.100 manifestanti siano scappati o siano stati arrestati dalla polizia, che oggi è entrata nell’edificio per la prima volta dopo gli scontri. Sempre secondo Associated Press all’interno del Politecnico è stata trovata una ragazza in cattive condizioni di salute e «una serie di oggetti pericolosi» come bombe molotov e liquidi corrosivi.
Durante una conferenza stampa, un dirigente della polizia di Hong Kong ha fatto sapere che lo scopo dell’operazione non era arrestare gli ultimi manifestanti rimasti, ma mettere in sicurezza eventuale materiale pericoloso. Nei giorni scorsi la polizia era stata molto criticata per avere usato metodi molto violenti e aver eseguito arresti sommari nei confronti dei manifestanti barricati dentro al Politecnico.