Negri gialli e altre creature immaginarie
Un po' di tavole dal fumetto di Yvan Alagbé, l'autore franco-beninese paragonato ad Art Spiegelman, che sarà al festival BilBOlBul di Bologna
Negri gialli e altre creature immaginarie, del franco-beninese Yvan Alagbé, è considerato in Francia un fumetto di culto, è stato paragonato al celebre Maus di Art Spiegelman ed è appena uscito in Italia per la casa editrice Canicola. Alagbé è tra i fumettisti più innovativi e interessanti della scena francese e internazionale ma è poco conosciuto in Italia; con due mostre e tre incontri dedicati, sarà tra i protagonisti della XIII edizione di BilBOlBul, il Festival internazionale di fumetto di Bologna, che si terrà dal 29 novembre al primo dicembre.
Un piano dell’Accademia di Belle Arti ospiterà un centinaio di tavole che compongono Apocalypse des oiseaux, l’opera enciclopedica a cui Alagbé sta lavorando da otto anni e che è ancora incompiuta. È una storia universale sull’amore, che mette insieme immagini che attraversano i secoli, le culture, i generi: Gli Uccelli e La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, la mitologia franco-romana, le preistoriche statuette della fertilità, Botticelli, Bernini, Freud, Munch e Cleopatra. La mostra, intitolata “Una storia dell’amore“, verrà inaugurata da un incontro con Alagbé e la traduttrice e giornalista Tiziana Lo Porto, sabato 30 novembre, e proseguirà fino al 20 dicembre; è stata realizzata in collaborazione con l’Accademia, Canicola e la libreria Stendhal di Roma.
L’altra mostra a lui dedicata si intitola “Eros mostro” e si terrà dal 30 novembre al 7 dicembre alla Squadro Stamperia Galleria d’Arte; riprende il racconto inedito disegnato per l’edizione italiana di Negri gialli e altre creature immaginarie su una valigia dimenticata su un treno. Alagbé ha anche disegnato il manifesto della mostra, ispirato al Marron inconnu de Saint-Domingue, una statua dello scultore haitiano Albert Mangonès del 1967: raffigura uno schiavo in fuga dall’oppressione francese a Santo Domingo.
Alagbé lavorò a Negri gialli e altre creature immaginarie dal 1994 al 2011 e lo pubblicò nel 2012 con la casa editrice di graphic novel Frémok; nel 2018 è uscita la versione inglese per l’editore The New York Review of Books. È diviso in capitoli, ognuno con una storia e uno stile diversi. “Negri e Gialli” è quello principale: racconta le vite di Alain, un ragazzo del Benin immigrato a Parigi senza documenti che vive insieme alla sorella Martine, che si mantiene lavorando nelle case dei ricchi; di Claire, la sua ragazza bianca e di buona famiglia; di Mario, un vecchio algerino che cerca di comprarsi il loro affetto e la loro compagnia e che si scopre essere un ex harki, cioè i soldati lealisti che si schierarono con il governo coloniale durante la guerra d’Algeria e che furono poi costretti a emigrare in Francia. L’immigrazione, la solitudine, il razzismo, l’integrazione, si materializzano nelle vignette in conversazioni a tavola e in macchina, fughe, baci, lacrime e litigi, in tratti bianchi e neri intensamente espressionisti.
Alagbé ha spiegato al New York Times che nel libro «racconta la vita delle persone emarginate dalla società» e che tra i suoi modelli ci sono i film di Pier Paolo Pasolini e Rainer Werner Fassbinder: «entrambi hanno mostrato la durezza delle relazioni umane, sempre intrise di diffidenza». Tutte cose che ha vissuto in prima persona essendo nato a Parigi, nel 1971, da una madre francese e bianca e da un padre nero e beninese. Dai sei ai nove anni visse in un paesino in Benin: «un negro giallo è qualcuno che ha la pelle del mio colore. In Benin vivevo in un quartiere con molte etnie diverse e lì ero considerato bianco. Quando lo racconto in Francia, le persone si stupiscono perché lì mi considerano nero». Alagbé tornò in Francia da adulto per studiare matematica e fisica, fondò insieme a Olivier Marbouf le riviste L’oeil carnivore e Le Cheval sans tête e la casa editrice Amok che nel 2002 fondò insieme all’associazione belga Fréon la casa editrice Frémok, tra i più importanti editori di fumetti e graphic novel in Europa.