Una canzone di Damien Jurado
La storia di Phil Collins, uno di noi, incasinato.
Pete Townshend ha fatto un guaio, prima rallegrandosi della morte di due degli Who, poi correggendosi e spiegando che era una battuta.
Degli Who? Dei Who? Complessa questione, come con i Wham e gli One Direction: magari un’altra volta.
Tonight I will retire
Damien Jurado ha una storia strana di fama musicale: in estrema sintesi, non è per niente famoso. Ma poi ha quasi cinquant’anni, ha pubblicato quindici dischi in due decenni con case discografiche importanti della musica indipendente, fatto collaborazioni (con Moby, pure) e avuto le sue canzoni in colonne sonore e serie tv (nella Grande Bellezza, pure). A prima vista è un cantautore di quel genere tradizionale da cantautori statunitensi, “americana”. Però si è incuriosito anche a cose elettroniche, a momenti, oppure proprio più folk.
Uno dei suoi primi dischi, del 2000, era imbottito di storie tragiche e belle canzoni. La più bella era questa, dolcissima, su cui mi rivendo cosa ne scrissi tempo fa: “L’annuncio di un suicidio, di un colpo di pistola, di un addio a un amore, cantati con l’anima o con qualcosa che le somiglia, e con un pianoforte”.
Già, un suicidio. Ma voi non ci pensate.
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