L’ONU ha interrotto la collaborazione con la Caritas nella Repubblica Centrafricana perché il suo ex direttore è accusato di pedofilia
Lunedì le Nazioni Unite hanno annunciato che interromperanno la collaborazione con l’organizzazione cattolica Caritas nella Repubblica Centrafricana dopo la scoperta che il sacerdote Luk Delft, il suo direttore nazionale, era stato precedentemente condannato in Belgio, il suo paese, per abusi sessuali e possesso di materiale pedopornografico. CNN aveva raccontato tutta la storia in un articolo secondo cui in anni recenti due ragazzini sarebbero stati molestati da Delft nel paese africano. Riportava, tra le altre cose, le testimonianze di due uomini che accusavano il sacerdote di aver abusato sessualmente dei loro figli adolescenti nel 2015, quando lavorava per la Caritas nella cittadina di Kaga Bandoro, nel nord del paese.
L’ONU aveva già sospeso la collaborazione con la Caritas lo scorso 22 novembre, dopo l’uscita dell’articolo di CNN. Delft, che ha 50 anni, è stato rimosso dall’incarico dopo l’articolo e dopo la denuncia ai suoi superiori, appartenenti all’ordine dei Salesiani.
Come raccontato da CNN, nel 2001 Delft confessò di aver molestato due bambini in una scuola gestita dai salesiani a Gent, in Belgio. Venne trasferito in una nuova scuola ma nel 2009 fu trovato materiale pedopornografico nel suo computer; nel 2012 fu condannato da un tribunale in Belgio, che stabilì anche il divieto di lavorare a contatto con i minori fino al 2022. Nonostante questo venne inviato nella Repubblica Centrafricana e iniziò a lavorare in un campo per rifugiati della Caritas, dove aveva facili contatti con i bambini. La Caritas locale ha aperto un’indagine contro Delft con l’aiuto della Caritas internazionale e, scrive sempre CNN, anche il governo della Repubblica Centrafricana sta indagando sul caso.