In Georgia ci sono stati scontri tra la polizia e i manifestanti che chiedevano la riforma della legge elettorale
Oggi davanti alla sede del parlamento georgiano a Tbilisi, capitale della Georgia, ci sono stati scontri tra i manifestanti e la polizia, che ha usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeno. I manifestanti stavano cercando di impedire ai politici di entrare in parlamento, dove era prevista una sessione, e chiedevano la riforma del sistema elettorale, le dimissioni del governo e nuove elezioni. La polizia ha arrestato alcuni di loro e un politico, ha detto il leader dell’opposizione Giorgi Vashadze.
Gli scontri sono arrivati dopo che ieri, lunedì, migliaia di persone erano scese in strada a protestare contro la decisione di Sogno Georgiano, il partito al governo, di non cambiare, come promesso, la legge elettorale: dal 2020 sarebbe dovuta passare da un complicato sistema per metà proporzionale e per metà maggioritario a doppio turno, a uno interamente proporzionale senza soglia di sbarramento. Secondo l’opposizione l’attuale legge favorirebbe Sogno Georgiano, al potere dal 2012.
Le proteste per chiedere una nuova legge elettorale erano iniziate a giugno, poi sono riprese a novembre dopo che il parlamento aveva bocciato la proposta di legge di Sogno Georgiano che avrebbe permesso di votare con il proporzionale nel 2020. Lo scorso lunedì la polizia aveva usato i cannoni ad acqua per impedire ai manifestanti di entrare in parlamento e aveva arrestato 37 persone.