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  • Lunedì 25 novembre 2019

La crisi del Napoli

Dopo tre mesi di campionato è una squadra irriconoscibile, demotivata dalle liti con la dirigenza, settima in classifica a 15 punti dal primo posto

Dries Mertens (Francesco Pecoraro/Getty Images)
Dries Mertens (Francesco Pecoraro/Getty Images)

La squadra di calcio del Napoli, inizialmente considerata la rivale principale della Juventus anche in questa stagione di Serie A, sta continuando a perdere punti, tanto che a novembre può già considerarsi esclusa dalla corsa allo Scudetto. Con il pareggio di sabato contro il Milan, è rimasta settima in classifica a cinque punti dal quarto posto: fra campionato e coppe non vince da oltre un mese.

Il preoccupante stato di forma del Napoli allenato da Carlo Ancelotti è stato peggiorato dalle liti tra giocatori e dirigenza, diventate più intense dopo il pareggio contro il Salisburgo nell’ultimo turno di UEFA Champions League. Al termine di quella partita Edoardo De Laurentiis, figlio del presidente Aurelio, comunicò alla squadra il proseguimento del ritiro “punitivo” al centro sportivo di Castel Volturno. I giocatori però si rifiutarono di tornare a Castel Volturno e lo dissero senza mezzi termini a De Laurentiis, con cui il brasiliano Allan ebbe uno scontro particolarmente acceso negli spogliatoi, secondo indiscrezioni circolate nei giorni seguenti.

Il presidente Aurelio De Laurentiis, in quel momento a Los Angeles, venne informato dei fatti e impose il silenzio stampa alla società, che dura tuttora, promettendo inoltre sanzioni ai presenti. L’attuale situazione all’interno del club ha influenzato negativamente tutta la squadra, irriconoscibile rispetto a quella che vinse 2-0 contro i campioni d’Europa del Liverpool lo scorso settembre. Mercoledì sera, proprio contro il Liverpool, il Napoli giocherà la sua prossima partita, decisiva per la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, e quindi per quel che rimane della stagione.

Nel frattempo la società, dopo il benestare di De Laurentiis, dovrebbe avviare in queste ore i procedimenti per le richieste di risarcimento ai giocatori. Secondo La Gazzetta dello Sport dovrebbero subire una decurtazione pari al 25 per cento del loro stipendio mensile lordo (per Allan la richiesta potrebbe arrivare invece al 50 per cento) per aver violato il contratto collettivo disubbidendo alla proprietà. Il provvedimento dovrebbe sottrarre ai giocatori circa 2,5 milioni di euro e non farà di certo concludere la vicenda: i giocatori potrebbero infatti decidere di ricorrere al collegio sindacale. Se la crisi di risultati del Napoli dovesse continuare, anche la posizione di Ancelotti potrebbe subirne le conseguenze.