Com’è andato il dibattito tra Corbyn e Johnson
Il leader dei Laburisti voleva parlare soprattutto di sanità, il primo ministro invece di Brexit: e non è chiaro chi ne sia uscito meglio
Martedì sera il primo ministro britannico Boris Johnson e il leader dei Laburisti Jeremy Corbyn si sono affrontati in un confronto televisivo sulla rete ITV, dove hanno discusso animatamente – tra le altre cose – del futuro del servizio sanitario nazionale del Regno Unito e della possibilità di concludere le trattative su Brexit entro fine gennaio. Le elezioni politiche britanniche sono previste per il 12 dicembre, e i sondaggi danno i Conservatori in largo vantaggio, sopra il 40 per cento, contro il 30 per cento dei Laburisti. La stessa distanza si vede nella popolarità dei due leader: Corbyn è straordinariamente impopolare, mentre l’opinione pubblica è divisa in modo più o meno equo su Johnson.
Johnson, che aveva deciso di convocare le elezioni per rafforzare la sua leadership e per ricostituire una maggioranza conservatrice in Parlamento a cui vuole far approvare il suo accordo sull’uscita dall’Unione Europea, ha cercato spesso di portare il discorso su Brexit. Ha chiesto più volte a Corbyn se avrebbe sostenuto un accordo su Brexit in Parlamento, e se avrebbe fatto campagna elettorale per la permanenza del Regno Unito nell’Unione in caso di un secondo referendum, visto che la posizione di Corbyn su Brexit non è mai stata particolarmente chiara. Johnson ha anche accusato Corbyn di voler allearsi con lo Scottish National Party per chiedere un secondo referendum almeno per la Scozia, cosa che Corbyn ha negato.
Secondo la responsabile della politica di BBC News Laura Kuenssberg non è chiaro chi dei due leader abbia vinto il dibattito, e un sondaggio istantaneo di YouGov dice che il pubblico si è più o meno diviso, coi laburisti che pensano che abbia vinto Corbyn, e i conservatori che assegnano la vittoria a Johnson. Secondo Kuenssberg, la cosa più sorprendente del dibattito è stato quanto il pubblico in sala abbia riso: è successo in diverse occasioni, tra le altre quando Johnson ha detto che la verità era una componente importante delle elezioni, rispondendo al perché i Conservatori abbiano rinominato il loro account ufficiale su Twitter “fact check UK”.
Uno degli scontri più duri comunque è avvenuto sulla sanità: Corbyn ha mostrato un documento che, ha detto, dimostra che ci sono stati degli incontri segreti tra il governo di Johnson e alcuni investitori statunitensi in cui è stato promesso loro «completo accesso per i prodotti statunitensi nel sistema sanitario britannico», come conseguenza di un accordo commerciale bilaterale dopo Brexit. Corbyn ha accusato Johnson di voler vendere il sistema sanitario nazionale agli americani, cosa che il leader conservatore ha categoricamente negato.
Corbyn ha poi contestato a Johnson la promessa di voler costruire 40 ospedali, sostenendo che in realtà i piani del governo riguardano soltanto sei ospedali peraltro già esistenti. Johnson ha detto che quella citata da Corbyn è soltanto la prima parte di un progetto più ampio e già deciso.
Secondo Johnson, nella politica del Regno Unito c’è un’atmosfera tossica per via dei parlamentari che per anni si sono «ripetutamente rifiutati di rispettare il referendum», cosa che sostiene sia cambiata ora che tutti e 635 i candidati conservatori sostengono il suo accordo, che secondo Corbyn è in realtà ancora peggio di quello di Theresa May. Il piano ufficiale del Labour, se dovesse vincere le elezioni (ipotesi non realistica, perlomeno per ora), è di negoziare un nuovo accordo con l’Unione Europea nel giro di tre mesi, per poi sottoporlo a un nuovo referendum insieme alla possibilità di rimanere nell’Unione. Corbyn non ha però detto quale delle due alternative sosterrebbe, se si arrivasse a questo punto. Ha detto di voler unire il paese, invece che dividerlo, e che la sua posizione è chiara: affermazione accolta con una risata dal pubblico.
Nel corso del confronto, ai due leader è stato anche chiesto un commento sulle recenti notizie riguardo al principe Andrew, secondogenito di Elisabetta II accusato di aver violentato una ragazza 17enne circa vent’anni fa, e del cui stretto rapporto con il finanziere americano Jeffrey Epstein si è molto parlato nelle ultime settimane. Entrambi hanno detto di solidarizzare con le vittime, e Corbyn ha detto che la giustizia deve fare il suo corso senza che il principe sia trattato diversamente.
Alla fine del dibattito, una persona del pubblico ha chiesto ai due cosa si regalerebbero a vicenda a Natale: Corbyn ha detto che darebbe a Johnson una copia di Canto di Natale di Charles Dickens, mentre Johnson prima ha detto che gli regalerebbe una copia del suo accordo su Brexit, e poi una marmellata di susine.