Confindustria Taranto dice che non è vero che ArcelorMittal ha pagato i suoi debiti ai fornitori
L'azienda aveva assicurato ieri che aveva iniziato a pagare le aziende dell'indotto a cui deve circa 50 milioni di euro a partire dallo scorso settembre
Confindustria Taranto ha comunicato oggi che ArcelorMittal, la multinazionale indiana che controlla l’ex-ILVA di Taranto, non ha saldato i suoi debiti con i fornitori, come aveva invece sostenuto di aver fatto durante una riunione con imprenditori e sindacati avvenuta ieri sera. La società ha accumulato dallo scorso settembre debiti con i suoi fornitori per circa 50 milioni di euro.
Questa settimana gli imprenditori avevano organizzato un presidio di fronte all’impianto di Taranto, ma lo avevano sciolto in seguito alle rassicurazioni dell’azienda. Oggi Confindustria Taranto ha annunciato che da domani scatterà il blocco delle forniture e dalle 12 inizierà un nuovo presidio se non ci saranno nuove comunicazioni da parte di ArcelorMittal.
La multinazionale indiana ha assicurato di voler saldare i suoi debiti, ma ha anche avviato le pratiche per rescindere il contratto che la lega all’acciaieria, che si era impegnata ad acquistare nel novembre 2018. Tra le ragioni avanzate per lasciare l’impianto ci sono i problemi con lo “scudo penale“, una legge che dovrebbe proteggere manager e amministratori, ma soprattutto la crisi del mercato dell’acciaio, che ha reso l’investimento in ILVA particolarmente poco conveniente. Per proseguire il suo impegno, ArcelorMittal chiede di essere autorizzata a licenziare metà dei dipendenti della società, ma il governo si sta opponendo e sta trattando con la multinazionale. Il tribunale di Milano, intanto, sta decidendo sulla legittimità della richiesta di rescissione del contratto presentata da ArcelorMittal, mentre altre procure indagano su possibili violazioni compiute dalla multinazionale indiana.