Repubblica dice che un documento del 2014 aveva avvertito Autostrade per l’Italia del “rischio crollo” del ponte Morandi
Repubblica oggi scrive che un documento scoperto dalla Guardia di Finanza lo scorso marzo nella sede di Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’Italia, aveva avvertito già nel 2014 del «rischio crollo» del ponte Morandi di Genova, il cui cedimento dell’agosto del 2018 causò la morte di 43 persone. Il documento era stato compilato dall’Ufficio Rischio di Autostrade per l’Italia, e secondo fonti di Repubblica era stato sottoposto al consiglio di amministrazione di Atlantia, nonostante finora i dirigenti di Atlantia e Autostrade per l’Italia abbiano detto che non c’erano documenti che avessero denunciato il pericolo.
Il documento, dice sempre Repubblica, parla di «rischio crollo» tra il 2014 e il 2017, finché nel 2018 la dicitura fu cambiata a «rischio perdita stabilità». Un ex ingegnere del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato alle Opere pubbliche della Liguria e del Piemonte ha detto che «la perdita di stabilità non significa che crolli, ma si può risolvere con una lesione che si apre e che comporta la limitazione del traffico; il rischio crollo comporta invece l’immediata chiusura della struttura».