La procura di Agrigento ha iscritto Matteo Salvini nel registro degli indagati per il caso della nave Open Arms di agosto
La procura di Agrigento ha iscritto l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini nel registro degli indagati per il caso della nave Open Arms dello scorso agosto, con l’accusa di sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio, come era stato nel caso Diciotti.
L’indagine riguarda la vicenda dei 151 migranti che l’11 agosto erano stati soccorsi dalla nave della ong spagnola Open Arms: per più di due settimane, durante la crisi di governo, la maggior parte di loro era dovuta rimanere a bordo della nave, nonostante condizioni medico-sanitarie precarie, perché il governo italiano aveva vietato a Open Arms l’ingresso nelle acque italiane sulla base del cosiddetto decreto sicurezza bis. Il TAR del Lazio aveva poi sospeso il divieto ma c’era voluta un’altra settimana, dopo la sentenza, perché i migranti potessero sbarcare.
Ora il procuratore capo di Palermo avrà dieci giorni per valutare le ipotesi di reato: se le confermerà, saranno quindi sottoposte al tribunale dei ministri. Nel caso Diciotti il tribunale dei ministri di Catania aveva accusato Salvini di sequestro di persona aggravato ma poi il Senato aveva respinto l’autorizzazione a procedere nei confronti dell’allora ministro. Per il caso Open Arms, come prove a carico di Salvini ci sono l’esito dell’ispezione condotta il 20 agosto dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che poi autorizzò lo sbarco, il decreto del TAR e l’email con cui il comando della Guardia costiera comunicò al ministero dell’Interno il suo «nullaosta allo sbarco».