Come chiedere il bonus per comprare una nuova tv o un decoder
Dal 18 dicembre chi ha un reddito basso potrà avere uno sconto di 50 euro in vista del prossimo cambiamento del segnale del digitale terrestre
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che regolamenta l’erogazione degli incentivi per acquistare un nuovo televisore o un decoder in vista dei cambiamenti che saranno introdotti a partire da settembre 2021 e che riguarderanno il segnale del digitale terrestre. Il bonus introdotto dal ministero dello Sviluppo economico servirà a chi non ha un televisore adatto ai nuovi standard, e permetterà ad alcune persone di acquistare un televisore nuovo con uno sconto oppure un decoder che decodifichi il segnale DVB-T2 (che di solito costa intorno ai 30 euro).
Gli incentivi si potranno richiedere già a partire dal 18 dicembre 2019, e permetteranno di avere uno sconto sulle apparecchiature. Il contributo sarà riconosciuto sotto forma di sconto sul prezzo di vendita (comprensivo di IVA), per un importo massimo di 50 euro o equivalente al prezzo di vendita nel caso di alcuni decoder. Il bonus è stato riservato dal ministero dello Sviluppo economico alle famiglie con un reddito equivalente (Isee) fino a 20mila euro, e in totale sono stati disposti dal governo stanziamenti pari a 25 milioni di euro per il 2019, 76 milioni per il 2020, 25 milioni per il 2021 e 25 milioni per il 2022.
Come si chiede il bonus
Per richiedere il bonus basterà presentare un’autocertificazione che certifichi di rientrare nella fascia di reddito che può beneficiare dell’incentivo. Bisognerà poi consegnare carta d’identità e codice fiscale, i cui dati verranno inseriti dal negoziante sul sito dell’Agenzia delle Entrate per valutare che il cliente non abbia già usufruito del bonus. Una volta erogato l’incentivo, il negoziante avrà diritto a recuperare la somma scontata tramite credito d’imposta, da indicare nella prima dichiarazione fiscale utile (mediante il modello F24). Si specifica anche che se l’acquisto viene fatto presso venditori che operano in altri paesi dell’Unione Europea, il recupero del credito avverrà tramite modalità che verranno specificate entro un mese dalla pubblicazione del decreto. Il ministero dello Sviluppo Economico, inoltre, avrà a disposizione 15 milioni di euro da utilizzare tra il 2019 e il 2022 per svolgere comunicazioni commerciali e informare delle modalità di utilizzo degli incentivi.
Le novità con il digitale terrestre
A partire dal primo settembre 2021 si passerà gradualmente dall’attuale trasmissione attraverso il sistema DVB-T1 (Digital Video Broadcasting-Terrestrial 1) a uno di generazione successiva e di qualità migliore, chiamato DVB-T2, che però potrebbe non essere compatibile con le tv che hanno più di due anni. Molte persone potrebbero quindi dover cambiare il loro televisore per continuare a usare il segnale del digitale terrestre. Inoltre, insieme al passaggio al sistema DVB-T2, è stato deciso anche il passaggio a un diverso sistema di codifica dei segnali audio e video: progressivamente verranno abbandonati gli standard MPEG-2 e MPEG-4 e si passerà allo standard HEVC (High Efficiency Video Coding), di qualità maggiore
Questi cambiamenti avverranno in più fasi, per permettere a tutti gli utenti di adattarsi e adeguare i propri televisori. Tra il primo settembre 2021 e il 20 giugno 2022, le emittenti televisive dovranno abbandonare lo standard video MPEG-2 in favore dello standard MPEG-4, che è quello usato per i video su internet e permette una maggiore compressione dei dati trasmessi. In questa prima fase non sarà obbligatorio il passaggio alla trasmissione DVB-T2, che sarà però possibile per le emittenti che preferiranno anticipare la transizione. Successivamente, tra il 21 e il 30 giugno 2022, tutte le emittenti dovranno passare obbligatoriamente alla trasmissione DVB-T2 e adottare lo standard HEVC.
Quali televisori funzioneranno e quali no
Le tv che funzionano con lo standard MPEG-4 sono in vendita da dieci anni, quindi la transizione dal segnale MPEG-2 al MPEG-4 non dovrebbe creare grossi problemi. È comunque possibile che televisioni più vecchie di 10 anni continuino a funzionare, specialmente se sono televisioni di fascia alta. Potrebbe dare più problemi il passaggio al DVB-T2, che – spiega Altroconsumo – è uno standard diffuso su molti televisori in vendita dal 2013.
Dal gennaio 2017 è invece obbligatorio vendere televisioni che funzionino con lo standard DVB-T2/HEVC, quello che sarà obbligatorio per tutti a partire dal 30 giugno 2022. Altroconsumo dice che i televisori acquistati nel 2016 potrebbero già essere adatti a ricevere il segnale DVB-T2/HEVC, ma questo non è garantito.
Per capire se un televisore è adatto al segnale MPEG-4 basta andare su un canale che trasmette in HD (Alta definizione): se si vede correttamente il segnale MPEG-4 è ricevuto correttamente. Una prova si può fare con il canale 501 del digitale terrestre, che è Rai 1 HD. Per capire la compatibilità con i segnali DVB-T2/HEVC, se si hanno dei dubbi, bisogna fare riferimento al manuale del televisore. Wired aveva dato qualche consiglio e riassunto le cose più importanti da guardare.