ArcelorMittal ha sospeso il piano di spegnimento degli impianti dell’acciaieria di Taranto
ArcelorMittal, la grande società franco-indiana che sta minacciando il governo italiano di abbandonare l’ILVA di Taranto se non saranno accettate le sue condizioni, ha annunciato di aver sospeso il suo piano di spegnimento degli altoforni dell’acciaieria. La società ha spiegato di aver sospeso il piano come richiesto dal tribunale di Milano lunedì mattina. Il presidente del tribunale Roberto Bichi ha infatti chiesto all’azienda di sospendere il piano in attesa che sia definita la causa civile riguardo al ricorso d’urgenza depositato venerdì dai commissari straordinari dello stabilimento contro lo spegnimento degli altoforni. L’udienza in cui le parti potranno dire le proprie ragioni è prevista per il 27 novembre.
ArcelorMittal ha anche detto che il processo di spegnimento degli altoforni «è in linea con le pratiche internazionali e non recherebbe alcun danno agli impianti e non comprometterebbe la loro futura operatività». Secondo gli esperti invece il processo di spegnimento causerà grossi danni all’acciaieria dato che per riattivarli serve una complessa procedura di ricostruzione che può impiegare più di un anno di tempo e costare decine se non centinaia di milioni di euro.
Il 22 novembre Lakshimi Mittal, fondatore e amministratore delegato di ArcelorMittal, dovrebbe incontrare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.