Gli Stati Uniti hanno cambiato opinione sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania
Il segretario di Stato Mike Pompeo ha detto che d'ora in poi non saranno più ritenuti illegittimi
Il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha detto che gli Stati Uniti non riterranno più illegittimi gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, come invece era accaduto fino a ora. Con questa decisione gli Stati Uniti hanno cambiato una posizione che il paese aveva avuto per decenni, da quando nel 1978 il presidente Jimmy Carter fece sapere di ritenerli ingiusti secondo le leggi internazionali. In seguito, nonostante un diverso parere di Ronald Reagan, anche con altri presidenti gli Stati Uniti avevano continuato a ritenerli illegittimi. Pompeo ha detto che l’amministrazione guidata dal presidente Donald Trump ha deciso che «Gli insediamenti di civili israeliani in Cisgiordania non sono discordanti con le leggi internazionali».
"The Trump administration is reversing the Obama administration's approach towards Israeli settlements," Pompeo announces. The U.S. will no longer view them as inconsistent with international law https://t.co/gywPb6ga1W pic.twitter.com/Z2lxbDTKpI
— CBS News (@CBSNews) November 18, 2019
Gli insediamenti di Israele in Cisgiordania ci sono dal 1967, cioé dalla Guerra dei Sei Giorni e sono una delle questioni più complesse quando si parla di Israele e Palestina, perché la loro presenza, e il fatto che Israele ne rivendichi la legittimità, è uno dei più grandi ostacoli a una possibile pace. Dal 1967 a oggi sono stati costruiti più di cento insediamenti tra la Cisgiordania e Gerusalemme Est, e ci abitano più di 500mila persone.
Come scrive il New York Times, negli anni passati i palestinesi avevano chiesto le terre degli insediamenti per formare un loro stato, «un obiettivo supportato dalla comunità internazionale». Sempre il New York Times spiega però che «Trump ha costantemente cambiato le politiche statunitensi nei confronti di Israele e dei territori palestinesi». Già ad aprile, Trump aveva riconosciuto la sovranità di Israele sulle Alture del Golan, un altopiano che si estende per circa 1.800 chilometri quadrati tra Israele, Siria, Giordania e Libano. Ancor prima, nel 2017, aveva invece riconosciuto Gerusalemme come capitale di Israele.