L’Alta Corte di Hong Kong ha dichiarato incostituzionale il divieto di usare le maschere durante le proteste
L’Alta Corte di Hong Kong ha dichiarato incostituzionale il divieto di usare le maschere durante le proteste, introdotto dalla governatrice di Hong Kong Carrie Lam all’inizio di ottobre per controllare le proteste iniziate lo scorso giugno. La costituzionalità dell’ordinanza di Lam era stata messa in dubbio da un gruppo di parlamentari pro-democrazia: i giudici hanno dato loro ragione, stabilendo che il divieto è incompatibile con la cosiddetta Legge Fondamentale, una sorta di costituzione locale in vigore dal 1997. L’Alta Corte di Hong Kong è uno dei principali tribunali di Hong Kong, ma le sue decisioni possono comunque essere contestate alla Corte di Ultimo Appello.
Il divieto era stato introdotto dopo l’estate, quando gli scontri tra manifestanti e polizia si erano fatti ancora più violenti. Per farlo approvare, Lam si era servita di un ordinamento dell’epoca coloniale britannica che consentiva al governatore di approvare nuove regole in caso di emergenza o di pericolo pubblico, a cui Hong Kong aveva fatto ricorso l’ultima volta nel 1967. Fin da subito il provvedimento era stato molto contestato, dato che i manifestanti che si coprono il volto non lo fanno solamente per non essere riconosciuti dal governo centrale cinese, ma anche per proteggersi dai gas lacrimogeni, dai proiettili di plastica e dai getti dei cannoni ad acqua sparati dalla polizia.