Le proteste degli aborigeni australiani contro la violenza della polizia
Iniziate dopo l'uccisione di un ragazzo di 19 anni da parte di un agente, sabato scorso
Da giorni migliaia di aborigeni stanno protestando in Australia contro l’uccisione da parte di un poliziotto di un ragazzo aborigeno di 19 anni, Kumanjayi Walker, avvenuta sabato scorso nella città di Yuendumu, nel Territorio del Nord, la regione centro-settentrionale del Paese. Il poliziotto, il 28enne Zachary Rolfe, era stato incriminato mercoledì per omicidio da una corte di Alice Springs e si era dichiarato non colpevole; è uscito su cauzione e comparirà di nuovo in tribunale il 19 dicembre.
La polizia aveva inizialmente detto che Rolfe e un altro agente erano andati ad arrestare Walker, che aveva violato la libertà condizionata; Walker li avrebbe minacciati con un’arma e Rolfe gli avrebbe sparato per legittima difesa. La famiglia sostiene che l’uso della forza sia stato sproporzionato e che il poliziotto avrebbe, per esempio, potuto usare un taser. Walker non venne soccorso nell’ospedale di Yuendumu perché il personale quel giorno non si era presentato: temeva per la sua incolumità a causa di una serie di disordini provocati dalla comunità aborigena. Per questo Walker fu portato in un’altra clinica a quaranta chilometri di distanza; la famiglia, che aspettava sue notizie fuori dalla stazione di polizia di Yuendumu, venne informata della sua morte solo dieci ore dopo. La polizia ha aperto un’indagine per chiarire l’accaduto.
Le circostanze della morte di Walker, che apparteneva alla comunità Warlpiri, hanno provocato le proteste di molte comunità aborigene, stanche del trattamento spesso brutale della polizia, bianca, contro di loro, in città come Canberra, Sydney e Melbourne. Molti manifestanti reggono cartelli con scritto sopra “Black Lives Matter”, lo slogan del movimento recente per i diritti degli afroamericani negli Stati Uniti e delle proteste contro la violenza della polizia: in questo caso si riferisce agli aborigeni australiani. Più di quattrocento aborigeni sono morti in prigione dal 1991 e nessun poliziotto è mai stato condannato per la loro morte. Walker è il secondo aborigeno ucciso negli ultimi due mesi da un poliziotto in una sparatoria in Australia.