La straordinaria acqua alta a Venezia
Nella notte ha raggiunto il livello più alto dopo l'alluvione del 1966: una persona è morta e ci sono numerosi danni, il comune ha ordinato la chiusura di tutte le scuole
Nella notte tra martedì e mercoledì a Venezia l’acqua alta ha raggiunto i 187 centimetri, avvicinandosi ai livelli di quella più alta mai registrata, i 194 centimetri durante l’alluvione del 1966. La marea si è poi progressivamente abbassata, ma come previsto dal Centro Previsioni e Segnalazioni Maree della città, mercoledì mattina alle 10.30 circa c’è stato un nuovo picco di marea di 160 centimetri. Il comune di Venezia ha ordinato la chiusura di tutte le scuole del centro storico, delle isole della laguna, del lido e di Pellestrina e ha annunciato di voler chiedere lo stato di crisi.
Alle 12.00 conferenza stampa con @zaiapresidente e Angelo Borelli @DPCgov
Chiederemo stato di crisi. Cittadini e imprese raccolgano materiale utile a dimostrare danni subiti. Nei prossimi giorni comunicheremo modalità per richiesta di contributo
Info: https://t.co/SzLWTGi5XM pic.twitter.com/NDXsFLo34R— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) November 13, 2019
Le forti piogge di martedì hanno contribuito ad innalzare la marea, che per tutta la giornata aveva provocato allagamenti diffusi ma non eccezionali. Alti livelli di marea ci sono stati anche negli altri comuni del litorale veneziano, in particolare a Chioggia e a Jesolo. Un uomo è morto sull’isola di Pellestrina, in casa sua, a causa di un corto circuito.
I danni alla città sono ingenti.
Invitiamo cittadini e imprese a raccogliere materiale utile a dimostrare danni subiti: foto, video, documenti e altro. Comunicheremo le modalità per inoltrare la richiesta di contributo.
Info: https://t.co/SzLWTGi5XM pic.twitter.com/7CdtYptB0P— Luigi Brugnaro (@LuigiBrugnaro) November 13, 2019
Il brutto tempo e l’acqua alta hanno causato danni alle linee telefoniche, agli impianti elettrici e alle imbarcazioni, che il vento e la marea hanno sospinto fuori dai canali e trasportato sulle banchine, danneggiandole a loro volta. Inoltre, c’è stato un incendio all’interno del palazzo di Ca’ Pesaro, che ospita la Galleria di arte moderna e il Museo di arte orientale: i Vigili del Fuoco sono ancora sul posto e non si hanno ancora notizie precise sui danni.
Ci sono danni anche per la Basilica di San Marco e per il teatro La Fenice: la cripta di San Marco si è allagata e l’acqua all’interno della chiesa ha superato il metro di altezza, mentre nel teatro l’acqua ha invaso i locali di servizio, rendendo inutilizzabile il sistema antincendio e l’impianto elettrico. Il sindaco Brugnaro ha detto che non è possibile fare in questo momento una stima dei danni, ma che sono ingenti e dovuti al fatto che l’acqua ha superato le barriere installate alle entrate di negozi e abitazioni; e dove le barriere hanno funzionato, l’acqua è entrata negli edifici attraverso le tubature e i sanitari.
L’acqua alta è un fenomeno ricorrente a Venezia, ma si può definire in questo modo solamente quando supera gli 80 centimetri: di solito l’alta marea a Venezia è provocata da fattori astronomici, cioè dall’attrazione della Luna e secondariamente del Sole sulle maree, e da fattori meteorologici, cioè forti piogge e vento. Oltre a questi due fattori, ci sono altre due condizioni che hanno un effetto sul fenomeno dell’acqua alta: l’abbassamento del livello del suolo, che nella zona di Venezia è sceso di circa 12 centimetri tra il 1950 e il 1970 a causa soprattutto dello svuotamento della falda acquifera, e l’innalzamento del livello del mare causato dal cambiamento climatico.