Gli intrighi di palazzo della monarchia thailandese
Maha Vajiralongkorn è diventato re da soli sei mesi, ma ha già "licenziato" diversi cortigiani e una concubina
Maha Vajiralongkorn è diventato re della Thailandia all’inizio di maggio e nel giro di soli sei mesi ha cambiato molte delle pratiche adottate per decenni da suo padre, licenziando tra le altre cose diversi membri della corte reale, tra cui la sua concubina Niramon Ounprom. Gli ultimi scandali, di cui si è parlato soprattutto sulla Gazzetta governativa reale della Thailandia, il giornale dove vengono pubblicate per esempio le leggi che entrano in vigore nel paese, hanno creato parecchio caos nella corte di Maha Vajiralongkorn e hanno spinto molti esperti a sottolineare le grandi differenze nella gestione del potere tra l’attuale re e il suo predecessore (suo padre) Bhumibol Adulyadej.
Hannah Beech, giornalista del New York Times, ha paragonato quello che sta succedendo nella corte reale thailandese a una «storia shakespeariana», che in pochi si sarebbero aspettati fino a qualche mese fa.
Il 21 ottobre la Gazzetta governativa ha annunciato che la concubina ufficiale del re, la prima a ottenere quel titolo dopo quasi un secolo, era stata destituita dal suo ruolo e da ogni altra onorificenza per mancanza di rispetto del codice di condotta reale: secondo il re, Niramon Ounprom si sarebbe dimostrata troppo “ambiziosa” e avrebbe cercato di apparire sullo stesso piano della regina Suthida, la quarta moglie di Maha Vajiralongkorn. Due giorni dopo il provvedimento contro la donna, sono stati licenziati diversi altri cortigiani, tra cui un importante rappresentante del re in molte cerimonie, un infermiere e un veterinario, tutti accusati di «comportamento estremamente malvagio» e «uso delle proprie posizioni governative per ottenere benefici personali». Altre due persone di corte sono state poi accusate di adulterio.
Come hanno sottolineato diversi osservatori, questa attitudine così aggressiva e diretta del re non si è rivolta solo ai cortigiani: tra le altre cose, nell’ultimo anno Maha Vajiralongkorn ha annullato la candidatura di sua sorella maggiore, Ubolratana Rajakanya Sirivadhana Varnavadi, a diventare prima ministra del paese, ritenendola «altamente inappropriata», e ha ordinato a due unità di fanteria di Bangkok, la capitale, di spostarsi sotto il comando delle truppe reali, non rispondendo più quindi al normale comando militare.
Tamara Loos, presidente del dipartimento di storia all’Università di Cornell (New York) ed esperta di tradizioni monarchiche thailandesi, ha detto al New York Times: «L’assumere questo controllo diretto [degli affari di corte e non solo] non si era visto dalla fine della monarchia assoluta nel 1932. È uno spostamento verso un’attitudine molto diversa da quella adottata dal padre, che aveva un modo di operare più da “dietro le quinte”».
Nonostante Maha Vajiralongkorn sia stato incoronato solo lo scorso maggio, era considerato re di fatto della Thailandia già dal 2016, dopo la morte del padre. L’incoronazione si era tenuta al palazzo Reale con una complicata serie di rituali che avevano fuso le credenze buddiste e induiste. Durante la cerimonia, Vajiralongkorn si era poggiato in testa una corona d’oro di oltre sette chili e aveva ricevuto l’ombrello a nove balze, il più sacro gioiello della monarchia thailandese: è così diventato ufficialmente re Rama X.