Gli Stati Uniti hanno avviato formalmente la procedura per uscire dall’accordo sul clima di Parigi
Il governo degli Stati Uniti ha avviato formalmente la procedura per uscire dall’accordo sul clima di Parigi, notificando le sue intenzioni – dichiarate dal presidente Donald Trump poco dopo la sua elezione – alle Nazioni Unite. Oggi era il primo giorno nel quale i paesi potevano recedere dall’accordo. La procedura si concluderà tra un anno, dopo le prossime elezioni presidenziali statunitensi: quindi potrebbe teoricamente essere invertita dall’eventuale nuovo presidente.
Per mantenere gli impegni sulle riduzioni delle emissioni senza gli Stati Uniti, scrive il New York Times, servirà un maggior sforzo da parte di paesi come l’India e soprattutto della Cina, il paese che oggi è responsabile della maggior parte delle emissioni inquinanti nel mondo. L’accordo sul clima di Parigi, il più importante trattato degli ultimi anni per contrastare il riscaldamento globale riducendo sensibilmente le emissioni di anidride carbonica, uno dei principali e più pericolosi gas serra, era stato sottoscritto nel dicembre 2015 dalla precedente amministrazione Obama e da altri 195 paesi; la procedura per uscirne richiede quasi quattro anni. La decisione di Trump potrebbe avere serie conseguenze sul mantenimento degli impegni da parte degli altri stati e sulle condizioni climatiche della Terra, considerato che il riscaldamento globale si sta già verificando e ogni anno perso per contrastarlo fa aumentare il rischio di produrre effetti irreversibili sul clima.