Circa 800 cittadini cinesi sono stati arrestati in Mongolia in un’indagine su alcuni crimini informatici
Circa 800 cittadini cinesi sono stati arrestati a Ulan Bator, la capitale della Mongolia, in un’indagine su alcuni crimini informatici. Lo scrive Reuters, che parla anche del sequestro di centinaia di computer e di schede SIM. Gli arresti sono avvenuti dopo che martedì c’erano state diverse perquisizioni e dopo due mesi di indagini. Gerel Dorjpalam, capo dell’agenzia d’intelligence della Mongolia, ha detto che i reati avevano a che fare, tra le altre cose, con scommesse illegali, frode, attività di hacking, furto di identità e riciclaggio di denaro. Sempre Reuters scrive che tutti i cinesi arrestati erano entrati in Mongolia grazie a un visto turistico di 30 giorni. All’inizio di ottobre più di 500 immigrati irregolari, molti dei quali provenienti dalla Cina, erano stati arrestati nelle Filippine per truffa informatica.