Due persone sono morte in Bolivia durante gli scontri tra sostenitori e oppositori del presidente Morales, appena rieletto
Due persone sono morte a Montero, vicino a Santa Cruz, in Bolivia, durante le proteste legate ai risultati delle elezioni presidenziali, vinte al primo turno e per la quarta volta dal presidente Evo Morales. Secondo il quotidiano locale El Debe de Santa Cruz, le persone che sono morte sono due uomini di 48 e 60 anni: entrambi erano scesi in piazza per contestare i risultati delle elezioni e sono stati colpiti da alcuni proiettili. Per ora non ci sono molti altri dettagli.
Alle presidenziali del 20 ottobre, Morales aveva ottenuto il 47,07 per cento, contro il 36,51 per cento dello sfidante ed ex presidente Carlos Mesa. Per vincere al primo turno Morales aveva bisogno del 10 per cento di scarto, raggiunto di misura. Da giorni decine di migliaia di boliviani stanno protestando per contestare i risultati, giudicati sospetti da molti per via di alcune stranezze nella diffusione dei dati.
Le proteste erano cominciate perché i risultati di un conteggio preliminare dei voti – diverso da quello ufficiale, e organizzato per dare maggiore trasparenza al processo – davano i due candidati più ravvicinati, entro i dieci punti. Poi però il Tribunale Supremo Elettorale aveva smesso di aggiornare i risultati per un giorno, e quando aveva ripreso lo scarto tra Morales e Mesa si era allargato appena sopra ai dieci punti, distacco poi confermato dal conteggio ufficiale.