Il presidente del Cile ha cambiato otto ministri del suo governo
Il presidente cileno Sebastián Piñera ha sostituito otto ministri del suo governo, nel tentativo di frenare le grandi proteste che nel paese vanno avanti da diversi giorni. La sostituzione dei ministri era stata annunciata il 26 ottobre e Piñera ha detto: «Il Cile è cambiato e anche il governo deve cambiare per affrontare le nuove sfide». Tra gli altri, sono stati cambiati i ministri dell’Interno (Gonzalo Blumel ha preso il posto di Andrés Chadwick), degli Esteri, delle Finanze e dell’Economia.
Le proteste in Cile erano iniziate il 18 ottobre dopo l’approvazione di una legge che aumentava il prezzo del biglietto della metropolitana della capitale, Santiago, già molto caro se confrontato con lo stipendio medio dei lavoratori cileni. Il Cile è uno dei paesi più ricchi dell’America Latina, ma è anche uno dei paesi con le maggiori diseguaglianze sociali tra i 36 membri dell’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. La settimana scorsa il governo aveva annunciato la sospensione della legge, ma le proteste erano continuate. In molti casi sono state violente: secondo l’Instituto Nacional de Derechos Humanos de Chile, dall’inizio delle proteste sono state uccise 18 persone e per questo l’ONU manderà una propria missione nel paese con l’obiettivo di indagare sulle possibili violazioni delle libertà fondamentali compiute durante le proteste. Centinaia di persone sono state ferite e circa settemila sono state arrestate.