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  • Domenica 27 ottobre 2019

I costi del roaming sono un problema per chi studia gli uccelli migratori

A un gruppo di ornitologi russi è arrivata una bolletta salatissima quando una delle aquile a cui avevano messo un segnalatore ha attraversato l'Iran

Le migrazioni delle aquile delle steppe seguite dal RRRCN; il percorso di Min è quello indicato con il rosso più acceso (RRRCN)
Le migrazioni delle aquile delle steppe seguite dal RRRCN; il percorso di Min è quello indicato con il rosso più acceso (RRRCN)

Di recente un gruppo di ornitologi russi si è trovato in grande difficoltà dopo che Min, un esemplare di aquila delle steppe a cui era stato attaccato un tracciatore per seguirne la migrazione, ha passato un lungo periodo di tempo in Iran, dove i costi del roaming per mandare gli sms sono molto alti. Per questo il gruppo di ornitologi ha ricevuto una bolletta telefonica che da sola avrebbe esaurito il budget per il loro studio sulle aquile delle steppe, se poi la situazione non si fosse risolta con un crowdfunding.

Le aquile delle steppe (Aquila nipalensis è il nome scientifico della specie) sono dei rapaci che d’estate vivono nelle steppe del Caucaso, intorno al mar Caspio e in generale in Asia centrale, dove si riproducono; in inverno invece vivono in Arabia Saudita, in India e nell’Africa orientale e meridionale. Sono una specie considerata a rischio di estinzione: in particolare il loro numero è diminuito a causa degli scontri con i fili delle reti elettriche e delle trappole per rapaci. In tutto il mondo si stima ne siano rimaste tra le 50mila e le 75mila.

Gli ornitologi del Centro per il recupero della fauna selvatica di Novosibirsk, una città russa vicina al Kazakistan, studiano le rotte migratorie delle aquile dal 2015 per cercare di capire come proteggere meglio la specie. Attualmente ci sono 13 esemplari in giro con un segnalatore di posizione: quattro volte al giorno mandano un sms che permette ai ricercatori di localizzare gli animali. Dato che ogni sms ha un costo, che viene addebitato ai ricercatori dalla compagnia telefonica russa MegaFon, gli ornitologi avevano un budget che avrebbe dovuto coprire il costo di tutti i messaggi inviati dalle aquile. I ricercatori però non avevano previsto che i costi di roaming (cioè dell’appoggio a una rete cellulare straniera) di alcuni paesi sarebbero stati un problema.

Un’aquila delle steppe (Heiko Wolfraum/picture-alliance/dpa/AP Images)

A un certo punto dell’estate i ricercatori avevano perso i contatti con Min, monitorata fin dal 2018, perché l’aquila era volata in Kazakistan dove gran parte del territorio non è coperto dalle reti cellulari. Dopo averci passato cinque mesi, Min si era spostata in Iran: fu a quel punto che cominciarono i problemi con il roaming. Infatti il segnalatore dell’aquila aveva accumulato un gran numero di sms da mandare durante il periodo trascorso in Kazakistan e una volta collegatosi a una rete iraniana li ha mandati tutti insieme. Ma se il costo degli sms è relativamente basso in Kazakistan, pari a 21 centesimi di euro per messaggio, è assai più alto in Iran: 69 centesimi di euro a messaggio. Per questo Min ha esaurito tutto il budget dei ricercatori in pochissimo tempo.

Per potere continuare il proprio progetto di ricerca gli ornitologi di Novosibirsk hanno allora messo in piedi una campagna di crowdfunding per poter pagare la bolletta telefonica ricevuta: sono riusciti a raccogliere più di 4mila euro. Le cose poi sono ulteriormente migliorate per loro quando MegaFon ha scoperto a cosa servivano tutti quegli sms e ha deciso di dare un credito telefonico di alcuni mesi agli ornitologi e offrire loro delle tariffe agevolate per i prossimi mesi. Con i soldi ottenuti grazie al crowdfunding il progetto di ricerca dovrebbe poter andare avanti per tutto il 2020.

Ora Min si trova in Yemen, dopo essere passata per l’Arabia Saudita. Su questo sito si può seguire la sua migrazione e quella delle altre aquile delle steppe.