Un’altra variante del virus della poliomielite è stata eradicata

Ora ne manca solo una per debellare la malattia, ma tra diffidenze sui vaccini e altri imprevisti sarà ancora lunga

(Ezra Acayan/Getty Images)
(Ezra Acayan/Getty Images)

Il poliovirus di tipo 3 – una delle tre varianti del virus della poliomielite – è stato dichiarato eradicato da una commissione internazionale indipendente di esperti, che ha certificato l’importante progresso nel contrastare una malattia che per millenni ha condizionato l’esistenza dell’umanità, con grandi epidemie che hanno riguardato soprattutto i bambini, causando forme permanenti di paralisi. La certificazione è stata confermata giovedì 24 ottobre, in occasione della giornata mondiale contro la poliomielite.

Il risultato è stato ottenuto grazie ai vaccini e a uno sforzo globale che dura da più di 30 anni, con l’obiettivo di eliminare definitivamente la malattia.

Quando fu avviata la massiccia campagna di vaccinazioni nel 1988, medici e ricercatori stimarono che la poliomielite potesse essere debellata entro i primi anni del 2000. Le cose sono andate diversamente, a causa delle diffidenze da parte della popolazione, che hanno rallentato la diffusione dei vaccini.

La diffidenza è dipesa da campagne di disinformazione e teorie del complotto di vario tipo, secondo le quali il vaccino contro la poliomielite sia progettato per sterilizzare le bambine musulmane, in modo da avvantaggiare lo sviluppo dell’Occidente. Teorie come questa e altre dicerie hanno fatto presa soprattutto nei paesi in via di sviluppo con bassi livelli d’istruzione, in cui le famiglie finiscono per non avere fiducia nei medici che vogliono somministrare ai loro bambini una strana sostanza. È un problema che emerge spesso nelle campagne di prevenzione: i vaccini si assumono quando si è sani, e per i genitori è difficile accettare di dover far prendere qualcosa ai loro figli visto che i farmaci si assumono quando ci sono i sintomi.

Un secondo problema nell’eradicazione della poliomielite ha avuto a che fare con un effetto imprevisto dei vaccini antipolio nella loro forma orale. Ogni dose contiene una versione attenuata dei virus, tale da non fare ammalare i bambini, ma sufficiente per indurre il loro sistema immunitario a reagire e a serbare poi la memoria di come affrontare i tre tipi di virus della poliomielite, per evitare che causino la malattia. Dopo anni di utilizzo, è emerso che in alcuni casi i virus del tipo 2 possono mutare, in una forma che viene espulsa con le feci e che può poi contagiare i bambini non vaccinati. Questa eventualità ha contribuito a creare ulteriore diffidenza verso la vaccinazione, rendendo più complicata la somministrazione della versione orale.

Per ridurre il rischio di epidemie di poliomielite nelle aree geografiche dove la malattia è ancora molto presente, come in parte dell’Africa, si procede di solito con la vaccinazione di massa di centinaia di migliaia di bambini, che ricevono sia la versione orale del vaccino, sia quella somministrata con un’iniezione.

Il poliovirus di tipo 3 è stato dichiarato eradicato dopo una meticolosa ricerca condotta dalla Commissione globale per la certificazione dell’eradicazione della poliomielite, un’istituzione indipendente che fa riferimento all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Per anni sono stati esaminati centinaia di migliaia di campioni di feci prelevati da bambini con paralisi, così come sono stati esaminati acquedotti e impianti fognari alla ricerca di tracce del virus. L’analisi è stata meticolosa e la Commissione è stata molto cauta prima di emettere la propria certificazione, come aveva già fatto nel 2015 quando aveva dichiarato eradicato il poliovirus di tipo 2.

I dati dicono che – negli ultimi due anni – casi di poliomielite derivata dal vaccino sono stati rilevati in almeno 20 paesi. Le epidemie sono state piuttosto limitate e facilmente contenibili, ma in alcune parti del mondo come Afghanistan e Pakistan ci sono più bambini con paralisi per poliomielite derivata dal vaccino che per il poliovirus di tipo 1, quello ancora da debellare.

Gli sforzi della campagna di vaccinazione sono stati quindi orientati per assicurarsi che ogni bambino riceva almeno una dose del vaccino nella sua versione da iniettare, in modo che non rischi di rimanere paralizzato dalla poliomielite derivata dal vaccino orale (nel caso in cui entri in contatto con i virus mutati). Dopo avere dichiarato eradicato il poliovirus di tipo 2, inoltre, la formulazione dei vaccini è stata modificata eliminando la sua versione attenuata, così da evitare che possa mutare e diffondersi portando alle infezioni secondarie.

Ora che è stato dichiarato eradicato il poliovirus di tipo 3 non ci sarà comunque un’ulteriore revisione del vaccino, per mantenere solamente il tipo 1 ancora da eradicare. Non ci sono ragioni mediche per passare a un vaccino monovalente, dicono gli esperti, e inoltre in questo modo si eviteranno i numerosi problemi burocratici emersi alcuni anni fa, quando fu necessario convincere praticamente tutti i paesi del mondo a eliminare il vaccino contenente il poliovirus di tipo 2 attenuato per passare alla nuova versione senza.