La “onda verde” per i ciclisti di New York
Su alcune strade i semafori sono stati sincronizzati sulla velocità delle bici e non delle auto, come già sperimentato in altre città
La città di New York ha introdotto su alcune strade un sistema piuttosto innovativo, già presente in diverse città del mondo, per aumentare la sicurezza dei ciclisti e incentivare l’utilizzo delle bici al posto delle auto. È una “onda verde”, come viene chiamata anche in Italia quella circostanza – talvolta mitologica – in cui si incontrano semafori verdi a tutti gli incroci, e si può viaggiare senza mai fermarsi. Per farlo, New York ha semplicemente cambiato la sincronizzazione di alcuni semafori, in modo da tararla sulla velocità media delle biciclette. Chi sta percorrendo quelle strade con la bici ne é entusiasta, ha raccontato il New York Times, ma chi lo fa in auto molto meno.
Dall’inizio dell’anno a New York ci sono stati 25 morti tra i ciclisti, 15 in più di quelli di tutto l’anno scorso. È il bilancio più grave in città dal 1990, e la maggior parte delle morti sono avvenute a Brooklyn, un quartiere meno trafficato di Manhattan ma dove è più diffuso l’uso delle biciclette, che in città sta aumentando molto. In parte perché la metropolitana è notoriamente vecchia e disastrata, in parte perché la sensibilità ambientale si è molto estesa negli ultimi anni, e in parte perché la bici è tornata molto di moda, oggi si stima che ci siano 460mila corse in bici quotidiane, contro le 180mila del 2006. Questo aumento è stato dovuto anche al successo del programma di bike sharing Citi Bike, che ha 12mila bici in città.
Per cercare di ridurre il numero di morti tra i ciclisti, finora New York aveva fatto quello che fanno un po’ tutte le città: aveva aumentato le piste ciclabili e aveva ridisegnato alcuni incroci particolarmente pericolosi. Ma l’onda verde è un sistema nuovo in città: nato per le automobili, era stato usato per la prima volta per le bici nel 2007 a Copenhagen, diffondendosi poi anche negli Stati Uniti, prima a San Francisco e poi a Denver, Portland, Chicago e infine New York.
In alcuni posti, come Aahrus, in Danimarca, i ciclisti possono attaccare un’etichetta in plastica alle ruote che, quando attraversa un sensore, fa scattare il verde dando loro la priorità sulle auto. Il sistema di New York è più semplice: i semafori sono sincronizzati in modo che ciascuno diventi verde circa 11 secondi dopo il precedente, cioè il tempo che ci si impiega ad andare da un incrocio all’altro in bicicletta, a una velocità tra i 15 e i 25 chilometri orari. In questo modo, chi si muove a quella velocità li incontra tutti verdi. Gli automobilisti, che mediamente vanno più veloce, sono costretti invece a fermarsi al rosso.
In questo modo il traffico delle auto è rallentato, e si disincentivano i passaggi col semaforo rosso dei ciclisti, causa di molti incidenti. Spostarsi in bici diventa più veloce e meno stancante, visto che vengono escluse le pause al semaforo, cosa che incentiva l’utilizzo della bici. È anche un modo per rendere più prevedibili e regolari i movimenti dei ciclisti, altra cosa che evita un bel po’ di incidenti.
Entro dicembre saranno sincronizzati sui ciclisti strade a Brooklyn, Manhattan e nel Queens. Dove è già funzionante – cioè a Hoyt Street e Bond Street, a Brooklyn – i ciclisti sono generalmente contenti e gli automobilisti scocciati, ha raccontato il New York Times. A Chicago, i semafori sincronizzati sui ciclisti hanno reso la velocità delle corse in bici più veloce del 64 per cento nelle ore di punta. A Hoyt Street, a New York, la velocità media delle auto è scesa da 27 chilometri orari a 19.