Una canzone di Stevie Nicks
Non volevamo farvi piangere, ma forse sì
Altre cose, prima
Qualche settimana fa mi hanno mostrato questo sito che archivia vecchi “nastroni” mixati, o “cassettine”, o “mixtapes”, dei decenni passati: è divertente se siete molto impallinati e molto nostalgici. Dentro, tra le altre cose, ci ho trovato una gran versione disco di Marlena Shaw di Touch me in the morning di Diana Ross. È sempre bello, quando ti eri perso delle cose.
50 anni fa oggi uscì nei cinema americani Butch Cassidy, film bellissimo e commovente, pieno di cose indimenticabili dall’inizio alla fine, oppure lo sono per me, va’ a sapere. La colonna sonora era di Burt Bacharach – chiedi chi era Burt Bacharach -, vinse due Oscar dei quattro del film e uno per la canzone diventata un classico, Raindrops keep falling on my head (la scena della bicicletta). Ma qui a quest’ora volevo linkare invece Not goin’ home anymore (quando lei non ce la fa più e li lascia, prima della fine: “una sola cosa non farò, non vi guarderò morire: me la perderò quella scena”). Voi le avete quelle canzoni, quei passaggi di canzoni – è l’occasione più esatta per chiamarli vezzosamente motivetti – che vi tornano in testa da sempre, ogni momento che tutto il resto lascia uno spazio? Più che appiccicose, appiccicate. Le mie sono quasi tutte standard jazz o cose da film, realizzo ora. Una è questa.
(già che ci siamo, ogni volta che sento le note di apertura porte della metropolitana di Londra mi entra in testa il tema di Mamma ho perso l’aereo, ma vedo che a qualcun altro invece Hook: che poi sempre John Williams è).
Nel frattempo scopro che Butch Cassidy in realtà uscì 50 anni e un mese fa – Gabriele Gargantini del Post mi ha fatto notare che Wikipedia si sbaglia – ma non ritirerò la mano.
A proposito delle canzoni di Natale di cui parlavamo ieri, ora hanno anche sostituito i panettoni-sugli-scaffali.
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