WeWork ha fatto un accordo di salvataggio con il grande conglomerato giapponese Softbank
WeWork, l’azienda statunitense che affitta spazi per il co-working in tutto il mondo, si è accordata con il grande conglomerato di compagnie giapponese Softbank per ricevere un investimento di 5 miliardi di dollari (circa 4 miliardi e mezzo di euro) e uscire dalla grave situazione finanziaria iniziata con il rinvio della quotazione in borsa. Softbank deteneva già un terzo delle azioni di WeWork, ma con questo accordo diventerà azionista di maggioranza con l’80 per cento delle quote. Parte dell’accordo prevede che il fondatore e CEO di WeWork Adam Neumann lasci il suo ruolo e venda le proprie azioni con una liquidazione di 1 miliardo e 700 milioni di dollari.
WeWork avrebbe dovuto essere quotata in borsa quest’anno e a gennaio era stata valutata 47 miliardi di dollari. Al momento della sua quotazione erano però iniziati i problemi: alcuni investitori si sono allontanati dopo la scoperta che Neumann non aveva separato il proprio bilancio personale da quello dell’azienda, e dopo che erano emerse grosse perdite (più di un miliardo di euro solo nel 2018). WeWork aveva dovuto rinunciare alla quotazione in borsa e aveva avviato un grosso piano di tagli. Prima di questo accordo, Softbank aveva già investito più di 10 miliardi di dollari in WeWork.