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  • Mercoledì 23 ottobre 2019

5 boschi da vedere in un weekend autunnale

E dove fotografare il cosiddetto "foliage", come si fa negli Stati Uniti e in Canada

(CTK via AP Images)
(CTK via AP Images)

“Foliage” è una di quelle parole che negli ultimi anni si è diffusa dai giornali americani a quelli italiani e da lì ha cominciato a entrare nel linguaggio comune. Letteralmente in inglese significherebbe “fogliame” (ed essendo inglese non va pronunciata alla francese, con l’accento sulla A, ma con l’accento sulla O) ma si usa per descrivere il passaggio di colore delle foglie degli alberi dal verde della primavera e dell’estate alle varie gradazioni del rosso e del giallo autunnali. Negli Stati Uniti e in Canada, dove ci sono grandi foreste, è un fenomeno così apprezzato da suscitare uno specifico tipo di turismo nella natura, tale per cui i siti delle previsioni del tempo diffondono mappe, le foliage maps, in cui sono segnalati i punti dove si vedono i panorami più spettacolari – e si possono scattare le foto migliori.

La stessa cosa si potrebbe fare anche in Italia, dove il 36,4 per cento del territorio nazionale è coperto da foreste. E in effetti ci sono tantissime località dove in questo periodo dell’anno si possono fare gite di un weekend o brevi vacanze e vedere i colori dell’autunno. Weekendesk, piattaforma online per prenotare soggiorni all’ultimo minuto per brevi e lunghi periodi, ne consiglia cinque.

Apricale, un borgo del ponente ligure
È un borgo di circa 600 abitanti in provincia di Imperia. Il suo nome deriva dal latino Apricus, che significa “esposto al sole, soleggiato”: si trova sul fianco di un colle rivolto a sud ed è circondato da boschi – di castagni, noccioli, lecci e roverelle. Alle loro foglie poi si aggiungono quelle dei vigneti da cui si ottiene il Rossese, un vino tipico di queste zone. Passeggiando tra le stradine impervie che collegano Camporosso, Dolceacqua, Apricale e Perinaldo in questo periodo si può vedere il rosso delle foglie di vite che contrasta con il verde argentato degli ulivi – un’altra coltivazione di questa zona – che invece sono sempreverdi. Una bella camminata durante la quale fermarsi a scattare fotografie è quella da Apricale a Perinaldo, che dura circa un’ora e mezza per poco più di 260 metri di dislivello, in salita.

Weekendesk suggerisce di alloggiare nel cosiddetto albergo diffuso MuntaeCara, che in dialetto ligure significa “Sali e scendi”: è diffuso perché le camere sono ricavate in diverse abitazioni del centro del borgo, alcune in torri antiche, grotte trasformate in case e palazzi nobiliari, sparse tra salite, discese, stretti caruggi e mura medievali.

La Val Chisone, in Piemonte
In provincia di Torino, tra la Val di Susa, la Val Sangone, la Val Pellice e la pianura, la Val Chisone è vicinissima al Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand dove vivono cervi, caprioli, camosci e marmotte e crescono sia latifoglie che d’autunno cambiano colore – ci sono tigli, betulle, faggi, frassini e castagni – che le conifere che invece restano verdi. Secondo il fotografo Dario Bonetto, i boschi di questo parco e del vicino Parco Naturale Regionale Orsiera Rocciavrè non hanno nulla da invidiare a quelli del Québec, in Canada.

Weekendesk propone di passare un weekend al semplice Hotel Lion di Balma, una frazione di Roure, a meno di un quarto d’ora di macchina dal Forte di Fenestrelle, la cosiddetta “grande muraglia piemontese”. Costruito tra il Settecento e l’Ottocento, con i suoi 3 chilometri di lunghezza è il più grande muro difensivo che sia mai stato costruito sulle Alpi. Visitandolo si ha un’ottima vista sull’intera valle.

I Colli Euganei, in Veneto
Per chi alle montagne preferisce le colline, ci sono le forme tondeggianti dei Colli Euganei, un’altra zona di vigneti in provincia di Padova, dove si possono organizzare trekking in mezzo ai boschi per raggiungere punti panoramici da cui avere una vista verso la pianura. Tra questi ci sono il Salto della Volpe, facilmente raggiungibile da Teolo con un percorso dove i boschi di castagni sono intervallati da alcuni fichi d’India nani, o il Sasso delle Eriche, una meta interessante anche per chi fa arrampicata. I colori dei boschi di castagni si possono osservare anche lungo il sentiero Atestino, intorno al borgo di Arquà Petrarca, che deve il suo secondo nome al celebre poeta che vi trascorse i suoi ultimi giorni.

Weekendesk consiglia di alloggiare a Monselice, facile da raggiungere da Venezia, Padova e Verona, e dove il foliage autunnale si può osservare anche restando in città, nel cosiddetto “Boschetto dei Frati”, un ampio parco in cui c’è anche un giardino botanico.

https://www.instagram.com/p/B32kY4NIsI7/

Il Cilento
Non solo il nord Italia si presta a una breve vacanza autunnale. Il Parco nazionale del Cilento, nel sud della Campania, è una meta in cui si possono mettere insieme visite a siti archeologici (quelli di Paestum e Velia) e passeggiate in mezzo alla natura. Lungo la costa prevalgono i colori della macchia mediterranea, molto verde anche in autunno, mentre nelle aree interne ci sono lecci, aceri e castagni, ma anche – per chi non ha bisogno di consultare una Guida agli alberi d’Europa per sapere di cosa parliamo – cerri, roverelle, carpini neri e ornielli; sopra i 1.000 metri si susseguono ontani napoletani, faggi, con qualche raro crespino dell’Etna, e sassifraghe. Nella zona si possono organizzare passeggiate a cavallo (anche per principianti) e camminate a piedi in cui scattare fotografie autunnali.

Weekendesk suggerisce di dormire ad Atena Lucana, in provincia di Salerno ma molto vicino alla Basilicata, la più antica cittadina del Vallo di Diano.

https://www.instagram.com/p/B3yvvGro2-8/

Il parco di Villa Demidoff
Fino a domenica a Pratolino, in provincia di Firenze, si può visitare il parco di Villa Demidoff, una villa ottocentesca che sorge dove nel Cinquecento si trovava una villa della famiglia dei Medici. All’epoca il parco attorno era un giardino rinascimentale con giochi d’acqua, fontane e grotte, piante rare e un labirinto: nell’Ottocento il parco, che per un paio di secoli era stato abbandonato, venne ridisegnato in linea col gusto romantico che andava di moda in quel periodo e che è stato conservato tuttora. Dal 2013 fa parte del Patrimonio dell’umanità dell’Unesco e, oltre che la villa e le statue del giardino, ospita alcuni esemplari di alberi secolari, tra cui querce, cedri e ippocastani.

Il vicinissimo Demidoff Country Resort, un hotel a quattro stelle consigliato da Weekendesk, può anche essere un ottimo punto di partenza per visitare Firenze e le colline attorno alla città.

Veduta di una parte del Parco di Villa Demidoff a Pratolino (ANSA/ALINARI)