In Irlanda del Nord sono stati legalizzati l’aborto e i matrimoni omosessuali
Dopo decenni di inazione dei politici locali, è stato il parlamento del Regno Unito a decidere
Da oggi nell’Irlanda del Nord sono legali l’aborto e i matrimoni tra persone dello stesso sesso. La legalizzazione è avvenuta ufficialmente a mezzanotte grazie al “Northern Ireland (Executive Formation etc) Act 2019”, una legislazione approvata dal parlamento britannico lo scorso luglio per estendere anche all’Irlanda del Nord una serie di diritti civili già in vigore nel resto del Regno Unito, visto che il Parlamento locale non lo aveva fatto.
Perché in Irlanda del Nord l’aborto era illegale
Nel Regno Unito l’aborto è legale dal 1967, anno in cui entrò in vigore in Inghilterra, Scozia e Galles l’Abortion Act. Quella legge però escludeva l’Irlanda del Nord, che su queste materie all’epoca legiferava tramite un proprio Parlamento, che rimase attivo dal 1921 al 1972. Dal 1972 in poi queste materie passarono sotto il controllo del parlamento britannico, che decise però di non estendere mai l’Abortion Act anche all’Irlanda del Nord. Nell’Irlanda del Nord infatti, la religione ha un ruolo molto più importante nella società che nel resto del Regno Unito e un tema come l’aborto è molto più sentito che altrove. Rispetto a Inghilterra, Galles e Scozia, a maggioranza protestante, l’Irlanda del Nord si divide tra cattolici e protestanti; e con la fine del Parlamento dell’Irlanda del Nord sia i partiti di ispirazione cattolica che quelli protestanti hanno contrastato l’introduzione di una legge sull’aborto e hanno fatto pressione sul governo britannico perché non estendesse l’Abortion Act anche all’Irlanda del Nord (la stessa sensibilità esiste in Irlanda, dove l’aborto è legale solo dall’anno scorso).
In Irlanda del Nord era rimasta in vigore quindi una legge addirittura del 1861 (sezioni 58 e 59 dell’Offences Against the Person Act), che prevedeva la reclusione sia per i medici che praticavano l’aborto che per le donne che abortivano (per queste ultime il massimo della pena era l’ergastolo). Soltanto grazie a un’altra legge, il Criminal Justice Act, del 1945, l’aborto fu permesso nel caso di rischio per la vita della donna o per la sua salute fisica o mentale, mentre rimase vietato in caso di stupro, incesto o malformazioni gravi del feto, senza contare la libera scelta della donna. Anche per quanto riguarda altri diritti civili, l’Irlanda del Nord è sempre stata molto più arretrata del resto del Regno Unito: la depenalizzazione dell’omosessualità, per esempio, è avvenuta solo nel 1982, quindici anni dopo l’Inghilterra e il Galles, e due anni dopo la Scozia.
Cosa cambia ora
La legislazione su questioni come l’aborto e i matrimoni tra omosessuali è stata devoluta nel 2010 dal parlamento britannico al nuovo parlamento nordirlandese, istituito alla fine degli anni Novanta insieme a quelli di Scozia e Galles, ma da allora l’unico partito a proporre di legalizzare l’aborto in Irlanda del Nord è stato il piccolo Partito Verde. Dal 2017, inoltre, il paese è senza governo, a causa dei tentativi falliti di formare un governo di coalizione da parte del Partito Democratico Unionista (DUP) e dei repubblicani del Sinn Féin, e i lavori parlamentari sono bloccati da allora. Per questo motivo lo scorso luglio il Parlamento britannico ha approvato una legge che fissava al 21 ottobre il termine ultimo per l’Irlanda del Nord per formare un governo locale che legiferasse su queste materie, ma non è successo.
In mancanza di un governo nordirlandese, ora il governo britannico avrà tempo fino al 31 marzo 2020 per introdurre una nuova regolamentazione dettagliata per l’aborto in Irlanda del Nord, e nel frattempo le donne nordirlandesi che vorranno abortire potranno essere portate gratuitamente in un ospedale del resto del Regno Unito.
Così come per l’aborto, inoltre, la legge del Regno Unito introduce la possibilità di matrimonio tra persone dello stesso sesso anche in Irlanda del Nord. I matrimoni tra omosessuali sono legali in Inghilterra, Scozia e Galles dal 2014, ma il parlamento nordirlandese non li aveva approvati a causa di un veto posto in parlamento nel 2015 dal DUP. Ora starà al governo britannico regolamentarli in Irlanda del Nord con un’apposita legge, che dovrà entrare in vigore entro il 13 gennaio 2020.