Facebook ha scoperto una presunta interferenza della Russia nella campagna elettorale statunitense
Facebook ha annunciato di aver scoperto una presunta interferenza della Russia nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali statunitensi del 2020. Il social network ha detto di aver rimosso 50 account di Instagram e un account di Facebook creati in Russia dalla Internet Research Agency (IRA), nota anche come “fabbrica dei troll”, l’agenzia accusata di essere stata la principale responsabile delle interferenze durante le elezioni del 2016. Secondo la società di analisi Graphika, gli account si fingevano gestiti da cittadini degli Stati Uniti e pubblicavano contenuti sia a favore dei Repubblicani che dei Democratici, cercando di alimentare il dibattito politico e in molti casi attaccando in particolare il candidato democratico Joe Biden. Gli account erano seguiti complessivamente da 246mila persone e avevano pubblicato circa 75mila post.
Contemporaneamente Facebook ha detto di aver scoperto altre tre operazioni contrarie alle regole del social network, condotte però dall’Iran. Una aveva come obiettivo gli Stati Uniti e i paesi francofoni del Nord Africa e pubblicava contenuti riguardanti Palestina, Israele e Yemen; un’altra pubblicava da decine di account che si fingevano originari dell’America Latina; la terza comprendeva una pagina chiamata BLMNews che si fingeva collegata al movimento Black Lives Matters, il movimento americano contro le violenze sugli afroamericani.