Alle elezioni federali in Svizzera sono andati molto bene i partiti ambientalisti
Ieri si sono tenute le elezioni federali in Svizzera: si votava per rinnovare il Consiglio nazionale – la camera bassa del Parlamento – e per il Consiglio degli Stati, cioè la camera alta. Mentre per il Consiglio degli Stati circa la metà dei seggi sarà decisa dal ballottaggio in un nuovo turno previsto per l’11 dicembre, al Consiglio nazionale sono stati assegnati tutti i 200 seggi. Il partito che ha ottenuto più voti, come da diverse elezioni a questa parte, è l’UDC, euroscettico e di destra: ha ottenuto il 25,6 per cento, circa quattro punti in meno delle elezioni del 2015. Sono invece andati molto bene i due principali partiti ambientalisti, i Verdi e i Verdi liberali: i primi hanno quasi raddoppiato i propri voti, passando dal 7,1 per cento al 13,2, mentre i secondi hanno ottenuto il 7,8 per cento. In tutto rappresentano circa un quinto dell’elettorato.
Il successo dei partiti ecologisti consentirà loro di chiedere almeno un seggio al Consiglio federale, cioè il governo svizzero, composto da sette membri ed eletto ogni anno dall’Assemblea Federale, composta da Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati. Al momento né i Verdi né i Verdi liberali hanno un loro rappresentante al Consiglio.
Come in molte elezioni federali, l’affluenza è stata piuttosto bassa e inferiore al 50 per cento: secondo SwissInfo è stata del 46,1 per cento, il dato più basso negli ultimi 15 anni.