Le prime pagine oscurate dei giornali australiani
Oggi tutti i principali quotidiani hanno in prima pagina un testo cancellato da un pennarello nero, e accusano il governo di limitare la libertà di stampa
Lunedì 21 ottobre molti giornali australiani sono stati pubblicati con le prime pagine oscurate per protestare contro alcune iniziative del governo giudicate restrittive nei confronti della libertà di stampa. Alla protesta hanno aderito tutti i maggiori quotidiani cartacei australiani, da quelli del gruppo News Corp dell’imprenditore Rupert Murdoch come The Australian, Daily Telegraph e Herald Sun a quelli del concorrente Nine Entertainment, come The Sydney Morning Herald, The Age e The Australian Financial Review: tutti quanti in prima pagina mostrano un testo le cui parole sono state coperte con un tratto di pennarello nero, e la parola “segreto”.
La decisione dei giornali australiani arriva in risposta a quanto avvenuto lo scorso giugno, quando la polizia aveva fatto una serie di perquisizioni ai danni di alcuni giornalisti. La polizia aveva prima fatto irruzione nell’abitazione di una giornalista, un’editorialista del Sunday Telegraph e di altri giornali del gruppo editoriale News Corp che nell’aprile del 2018 aveva rivelato un piano segreto del governo australiano per accedere a email, messaggi telefonici e registri bancari dei cittadini senza il loro consenso. In seguito aveva perquisito anche la sede dell’emittente radiotelevisiva pubblica ABC, a Sydney: la perquisizione rientrava nell’ambito di un’indagine su un’inchiesta pubblicata sul sito di ABC nel 2017, che aveva rivelato uccisioni illegittime e altri episodi di cattiva condotta delle forze speciali australiane in Afghanistan. Le due perquisizioni non erano collegate ma entrambe erano dovute alla pubblicazione di materiale riservato.
Il sindacato australiano dei giornalisti, la Media Entertainment and Arts Alliance (MEAA), contesta al governo – da sei anni espresso dal centrodestra – di aver approvato negli ultimi anni alcune leggi che avrebbero creato una “cultura della segretezza”, impedendo loro di pubblicare documenti di interesse pubblico e mettendo in pericolo la sicurezza dei whistleblower che rivelano il contenuto di materiale riservato. Con questa protesta i giornali chiedono al governo alcune riforme per proteggere la libertà di stampa, tra cui il diritto di contestare le perquisizioni, maggiori protezioni per i whistleblower, meno restrizioni sull’accesso ai materiali protetti da segreto e una revisione della legge sulla diffamazione.
The front page of every daily newspaper has been redacted in a united campaign for the #RightToKnow. Find out more: https://t.co/tv5cIcedle #pressfreedom pic.twitter.com/bIxzlP6Pq5
— MEAA (@withMEAA) October 20, 2019