Le foto delle proteste in Libano
A Beirut, la capitale, ma anche altrove: contro il governo e le tasse che voleva introdurre per via della critica situazione economica
Da ieri in Libano, in particolare nella capitale Beirut, ci sono proteste contro il governo e scontri tra manifestanti e polizia, che ha usato gas lacrimogeni per disperderli. Non ci sono ancora informazioni su eventuali feriti o manifestanti arrestati, ma Al Jazeera scrive che due lavoratori stranieri sono morti a Beirut in un incendio iniziato vicino a dove si stava protestando. I giornali stanno raccontando le proteste di questi giorni come le più grandi degli ultimi anni, in un paese in profonda crisi economica, in cui il debito pubblico – pari a circa 86 miliardi di dollari – corrisponde al 150 per cento del prodotto interno lordo.
Le proteste erano iniziate ieri contro il piano del governo di imporre nuove tasse su diversi beni e servizi, tra cui il tabacco, la benzina e le telefonate fatte via internet. Il governo aveva infatti proposto una tassa di circa 20 centesimi di euro al giorno per le chiamate vocali, fatte ad esempio su WhatsApp. È il motivo per cui diversi giornali hanno parlato di una protesta contro una tassa su WhatsApp, ma in realtà è una questione molto più grande: anche perché nel frattempo il governo ha ritirato la tassa sulle telefonate fatte via Internet, ma le proteste non si sono fermate. In un video pubblicato da Al Jazeera, un manifestante dice: «Non siamo qui per WhatsApp; siamo qui per la benzina, il cibo, il pane e tutto il resto».
"We're not here over WhatsApp – we're here over everything, fuel, food, bread, everything."
Thousands have taken to the streets in Lebanon as anger grows over gov't tax plans amid an economic crisis in the country #اجا_وقت_نحاسب pic.twitter.com/JzMfLp9pom
— Al Jazeera English (@AJEnglish) October 18, 2019
I manifestanti – alcuni dei quali hanno circondato la sede del governo e del Parlamento urlando lo slogan “Rivoluzione!” – stanno protestando più in generale contro la classe politica attuale e il governo in carica, accusato di essere responsabile della cattiva situazione economica del paese. Il primo ministro Saad al-Harir, che è in carica da inizio anno e guida un governo di coalizione di cui fanno parte tutti i principali partiti, ha annullato un incontro di governo previsto per questa sera e ha annunciato che farà un discorso in cui parlerà al paese.